Da Pino lo psicologo del fumo, dove la sigarette elettroniche sanno di pastiera e sfogliatella

«In tre anni ho aiutato a lasciare le "bionde" tradizionali oltre mille persone»

«Da qualche giorno non riesco ad avvitare il beccuccio, forse si è deformato. Fatto sta che sabato sono tornato a fumare le mie sigarette». L’ammissione del giovane cliente, un “quasi” ex fumatore, scatena la reazione severa e un po’ paterna di Pino Cardaropoli, uno dei pionieri della sigaretta elettronica, tra i primi a Napoli a investire e puntare sul rivoluzionario metodo per smettere di fumare, la sigaretta elettronica.  «Ora rimediamo subito ma diamine, un po’ di forza di volontà…».

Il suo negozio, Pino, l’ha aperto in via Montedonzelli, al Vomero. Svapo Napoli si trova in una zona nascosta al grande traffico, una scelta causale ma che sembra fatta ad arte, per chi non ha voglia di fare vedere agli altri che ha preso la fatidica decisione… “smetto di fumare”. Sono in tanti a varcare la soglia del negozio di Pino, per lo più persone di una certa età, convinte dagli amici o, meglio, dal medico, a provare anche questa strada, prima che sia troppo tardi. «Da qualche tempo anche i più giovani si stanno avvicinando alla sigaretta elettronica, superando la voglia tipica dell’età, di chi ama sentirsi un po’ l’Humphrey Bogart dei giorni nostri, di chi ritiene la sigaretta uno status symbol, accattivante e magari erotico».

Un fenomeno quello della sigaretta a… vapore, che ha avuto il suo boom nel 2012, poi c’è stato un brusco calo del mercato, dovuto a informazioni più o meno veritiere sull’efficacia del prodotto e sui presunti danni che comporta il suo utilizzo. Ora le cose stanno lentamente cambiando. La consapevolezza che questo strano apparecchio elettronico, di svariate forme e misure, possa considerarsi come un vero alleato nella lotta al fumo e al tabagismo, sta crescendo in un gran numero di persone. «Posso con orgoglio dire che in tre anni ho aiutato non meno di mille persone a smettere di fumare», dice Pino. «Certo c’è chi non riesce a vincere la sua battaglia e torna a fumare, anche più di prima. Ma molti non si arrendono, ci riprovano più convinti che mai». Pino però non si limita a commerciare il prodotto. Il contatto continuo con la clientela l’ha portato, negli anni, a trasformarsi in una sorta di “psicologo” del fumatore incallito. «Io non sono mai stato un fumatore, tutto quello che so sulle sigarette elettroniche l’ho studiato. Oggi ho una conoscenza ampia, che mi consente di affrontare le esigenze di chi entra nel mio negozio, di capirne lo stato d’animo, quasi la sua psicologia». Un approccio decisamente singolare… «Il fumatore è sostanzialmente un bugiardo. Io rappresento il nemico, il tabaccaio è il rifugio sicuro. Farlo recedere da questa convinzione non è impresa facile». Forse è anche per questo che Pino è andato oltre, realizzando guide e opuscoli per descrivere caratteristiche e vantaggi derivanti dall’uso della sigaretta elettronica. Salute, risparmio economico, rispetto per gli altri, personalizzazione del prodotto, sono alcuni dei punti cardine. «C’è anche l’aspetto ambientale che non è di poco conto. La sigaretta elettronica ha un impatto inquinante decisamente inferiore ai mozziconi tradizionali».

E visto che, seppure sarebbe meglio toglierselo del tutto il vizio del fumo, ma che in fondo se proprio bisogna farlo è giusto anche che sia un piacere, ecco che la scienza si è evoluta al punto di garantire una gamma di essenze impensabili, fino a qualche anno fa. Impossibile elencarli tutti i gusti, si va da quelli molto vicini alle sigarette, alle essenze arboree e alla frutta. Da Pino però c’è anche chi fuma essenza di pastiera e sfogliatella, rom e pera, fino al gusto delizia al limone e gelato a cioccolato. In periodo pasquale, non c’è che dire, una bella novità. Pensare che tutto questo possa convincere un fumatore a gettare via il suo pacchetto non è cosa semplice. Rinunciare a tutto ciò che c’è dietro una boccata alla sigaretta significa percorrere una strada lunga, quasi senza fine. Provarci però è quasi un obbligo, perché il diritto alla salute, di chi fuma e di tutti gli altri, viene prima di ogni altra cosa. E se tutto questo si può ottenere coccolati dall’aroma di una… sfogliatella napoletana, tanto meglio!

ma.mar.