Turismo, l’allerta degli imprenditori: “Necessaria una strategia di sviluppo organica”

A dispetto di un tempo a dir pochi inclemente, con pioggia e freddo che sferzano lo stivale da nord a sud, la stagione delle vacanze si avvicina e fervono i preparativi per accogliere i turisti.  Anche la Campania si prepara, dopo una Pasqua il cui bilancio è stato estremamente positivo e in pieno Maggio dei Monumenti, la tradizionale kermesse di cultura, eventi, visite guidate e spettacoli, che da anni attira in città migliaia di visitatori, italiani e stranieri. Eppure qualcosa non convince gli addetti ai lavori, preoccupati per l’assenza di una vera e convincente strategia di sviluppo, in grado di promuovere il settore turistico sul territorio. L’ennesimo allarme è stato lanciato, ieri, dagli industriali di Napoli.

Per gli imprenditori partenopei, infatti, occorre un impegno maggiore per promuovere il turismo, attraverso una strategia istituzionale strutturata e interventi puntuali, elementi al momento del tutto assenti. A sostenerlo, in particolare, è il Consiglio Direttivo della Sezione Turismo dell’Unione Industriali di Napoli, presieduta da Giancarlo Carriero. L’Agenzia Regionale per il Turismo, che dovrebbe svolgere la promozione del turismo e dei beni culturali, non è ancora operativa. “Il trend finalmente positivo delle presenze nelle imprese alberghiere – sottolineano gli imprenditori del comparto, riuniti a Ischia – va ascritto alla favorevole congiuntura internazionale, che ha penalizzato altre città d’arte per motivi di sicurezza e ordine pubblico. La definizione di una strategia di sviluppo organica è l’unica strada percorribile per assicurare alla crescita recente dei flussi turistici stabilità e continuità nel tempo”. La Sezione Turismo dell’Unione, d’intesa con gli altri livelli di rappresentanza di Confindustria, intende avviare un dibattito, immediatamente dopo le elezioni amministrative del prossimo 5 giugno, sugli strumenti per le imprese previsti sia sul Pon Cultura sia sul Por Campania Fesr 2014/2020, per renderli più aderenti alle esigenze della filiera turistica. Il Direttivo ha infine sottolineato l’insufficienza degli interventi previsti nel Patto per la Campania e l’insussistenza di interventi definiti sul Por Fesr.