Giovedì 26 maggio 2016, alle ore 10.30, la stazione della cumana di Montesanto verrà intitolata a Petru Birladeanu, vittima innocente della camorra.
“È un traguardo molto importante per noi, un’opportunità per riscattare la memoria di Petru e andare oltre quell’indifferenza che, invece, ha segnato i suoi ultimi attimi di vita– afferma Maria Teresa Nicastro, referente del Presidio di Libera Vomero-Arenella intitolato proprio alla memoria di Petru Birladeanu e Gianluca Cimminiello.
La vita di Petru, giovane rumeno, è stata spezzata da un commando di otto persone, affiliate al clan Sarno che il 26 maggio di sette anni fa, decise di rimarcare prepotentemente la propria egemonia sul territorio di Montesanto sparando all’impazzata. Uno dei tanti colpi di pistola esplosi in aria colpì Petru. Il musicista di organetto si è spento tra le braccia della moglie Mirela, ma nell’indifferenza generale.
“L’intitolazione della stazione a Petru – continua la Refente del Presidio collinare – è stata possibile grazie al sostegno della Fondazione Polis, della Presidenza dell’EAV (Ente Autonomo Volturno) e dell’assessorato all’Istruzione e alle Politiche Sociali della Regione Campania, impegnato anche sui temi della legalità. Un forte sostegno ci è stato mostrato, poi, anche dai cittadini napoletani: in tantissimi, infatti, hanno aderito ad una raccolta firme nata proprio dall’idea di intitolare la stazione a Petru. Da giovedì questa stazione porterà il nome di Petru, racconterà per sempre la sua storia.”
Dopo i saluti del presidente EAV Umberto De Gregorio e l’introduzione affidata al Presidio Vomero – Arenella di Libera, interverranno l’assessore regionale all’Istruzione e alle Politiche Sociali Lucia Fortini, il presidente della Fondazione Polis Paolo Siani, il presidente del Coordinamento campano familiari vittime innocenti della criminalità Alfredo Avella, il referente di Libera in Campania Fabio Giuliani. Modererà il presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Polis Geppino Fiorenza. E’ previsto un intervento musicale a cura di Roberto Ormanni.