di Marco Martone
Gli striscioni apparsi in strada in queste ore, che rivolgono accuse e offese al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, sono l’ennesima ignorante dimostrazione di quanto una parte, purtroppo cospicua, di questa città, sappia essere allo stesso tempo ingrata, tracotante, irriconoscente e facilmente manovrabile. Non ci vuole molto a capire che dietro la mano che ha sistemato questi striscioni e al di là dei messaggi, più o meno farneticanti in essi riportati, ci siano interessi che vanno ben oltre il fatto puramente sportivo e tecnico. Qui il calcio non c’entra quasi nulla e c’è qualcosa di diverso rispetto al quale tutti, stampa compresa, dovrebbero fare attente e scrupolose riflessioni. Cavalcare la tigre, con articoli e false notizie, che non fanno altro che esacerbare gli animi, non contribuisce certo a migliorare i destini del Napoli, tantomeno a riportare la questione nell’ambito della verità.
Una parte della tifoseria, o almeno ciò che si cela dietro questa parte di sostenitori azzurri, rinfaccia a De Laurentiis la mancanza di un progetto, l’assenza di strategia di mercato, il non coraggio ad investire e la cessione del Pipita. Tutte accuse infondate e smentite dai fatti, al netto di tanti errori che De Laurentiis ha commesso e che certamente continuerà a commettere, fino a quando sarà presidente della Società Sportiva Calcio Napoli. Il progetto Napoli è cominciato qualche anno fa e ha prodotto risultati che soltanto cecità e malafede potrebbero far ignorare. Partecipazione costante alle competizioni europee, record su record di gol e punti, tre trofei vinti (da tutti dimenticati…). Il Napoli continua a essere, a dispetto dei tanti detrattori di facciata, l’unica squadra ad aver vinto qualcosa, negli ultimi anni, a parte la Juventus.
Sulle strategie di mercato, poi, ci sarebbe solo da sorridere, visto che lo scorso anno gli stessi tirapiedi che si stanno muovendo, su più fronti, in queste ore, avevano profetizzato sventure e fallimenti, compreo il licenziamento di Sarri e altre amenità del genere. Salvo poi ritrovarsi sbugiardati dal popolo dei social, dopo il grande campionato portato a termine dalla squadra. Non contenti, i soliti noti, hanno cominciato la stessa tiritera anche questa volta. Li aspetteremo al varco, magari avranno ragione loro, oppure dovranno andare a nascondersi, ancora una volta, loro e i loro striscioni, i lori articoli, le lori dichiarazioni al veleno. A chi chiede la testa di De Laurentiis, a fronte poi di chissà quale alternative, bisognerebbe ricordare ogni tanto in quali acque agitate vivacchiano altre blasonate società, vedi Milan, Inter e Roma, per esempio, alle prese con proprietà fantasma, ombre cinesi e bilanci da brivido. Sulla vicenda Higuain, poi, ch’è ben poco da dire. Il giocatore aveva premeditato da tempo il suo approdo a quella squadra là…
De Laurentiis ci ha guadagnato, e ci mancherebbe, ma dire che sia stato lui a cederlo ai rivali, è ingiusto e folle. A tanti tifosi e altrettanti comunicatori di “notizie” bisognerebbe spiegare che le parole di quel “signor nessuno”, che risponde al nome di Nicolas Higuain, contano come il due di picche e servono soltanto a destabilizzare un ambiente incapace, evidentemente, di trovare gli anticorpi per difendersi da millantatori e cantori di sventura.