Gennaro Capodanno
Tra i tanti aspetti negativi che hanno caratterizzato quest’estate la vita nel quartiere Vomero, partendo dal lungo fermo per i lavori della funicolare Centrale per finire alle vicende che riguardano la chiusura del polisportivo Arturo Collana, passando attraverso lo stato di degrado igienico-sanitario con la proliferazione delle famigerate blatte rosse, finalmente arriva una notizia positiva. Riguarda l’apertura, in via Kerbaker, di una libreria-cartoleria che è anche un caffè letterario.
Si tratta della libreria Raffaello, una ditta che vanta quasi mezzo secolo di vita, operando dal 1973, con altri due punti vendita che risultano già presenti nella parte alta dell’area collinare della città. La nuova attività è ubicata in gran parte dei locali destinati, fino a poco tempo fa, alla vendita di elettrodomestici, a pochi passi, peraltro, da quelli dove per lustri aveva operato la storica libreria Loffredo.
Tanti gli spazi all’interno destinati ai libri, suddivisi in appositi settori. Tra gli altri spicca la presenza dell’area destinata ai testi scolastici, fondamentale in una zona dove sono ubicati diverse scuole, così come quella dedicata all’infanzia. Importante anche la presenza, all’interno dei locali, di un’attrezzata cartoleria.
Ma ciò che più colpisce è la presenza di un angolo bar, con la creazione di un vero e proprio caffè letterario. Un’attività della quale, dopo le chiusure delle librerie Guida Merliani e Loffredo appunto, al Vomero si sentiva una forte necessita, dal momento che non solo rilancia aspetti culturali importanti ma stimola e favorisce momenti associativi e di socializzazione, fondamentali anche per la crescita, soprattutto dei giovani.
Difatti, i caffè letterari, nati tra il settecento e l’ottocento, svolsero nella società dell’epoca un ruolo trainante, specialmente per la nascita e la crescita di nuovi talenti, quale punto d’incontro per gli artisti e i letterati per uno scambio di opinioni o per condividere le proprie idee. Un ruolo che oggi torna di grande attualità pure per contrastare la freddezza e la solitudine legata all’utilizzo del solo mezzo informatico.