Giunge al termine venerdì 16 settembre ore 20.30 la stagione di concerti 20XV/20XVI The Golden Stage, con Gabriele Ferro sul podio impegnato a dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo e il violoncello solista Luca Signorini nell’appuntamento conclusivo del ciclo dedicato a Pëtr Il’ič Čajkovskij (1849 – 1893).
Del compositore russo verranno eseguite le Variazioni su un Tema rococò per violoncello e orchestra, op. 33 e a seguire la Sinfonia n. 5 in mi minore, op. 64.
Gabriele Ferro, regolarmente ospite del Teatro di San Carlo, cui è legato da un rapporto speciale, sia con il pubblico che con le compagini artistiche (che ha guidato in qualità di direttore musicale dal 1999 al 2004) torna a dirigere l’orchestra stabile un anno dopo il successo de La Cenerentola di Rossini. Oltre ad inaugurare la stagione sinfonica 2014/15, negli ultimi anni Gabriele Ferro ha diretto a Napoli molte produzioni di successo: Semiramide di Rossini nel novembre 2011 e Les pêcheurs de perles di Bizet nel novembre 2012, Salome di Strauss nel novembre 2014. Ha inciso per Sony, Emi, Erato e Deutsche Grammophone ed è accademico di Santa Cecilia. Recentemente è stato nominato Direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo.
Luca Signorini, primo violoncello del Teatro di San Carlo, è anche violoncellista, compositore e scrittore. Ha collaborato con le orchestre di Santa Cecilia, con la Scarlatti di Napoli e con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Si esibisce regolarmente anche in formazione cameristica con il Quartetto d’Archi del Teatro di San Carlo con cui ha suonato al Festival di primavera di Budapest e, precedentemente, a Hong Kong per l’Arts Festival 2013.
Composte nel 1876 e dedicate al violoncellista Wilhelm Fitzenhagen, docente del Conservatorio di Mosca, le Variazioni su un tema Rococò op. 33 sono un brano di notevole impegno virtuosistico. In esse Čajkovskij si rifà apertamente al modello settecentesco pur non rinunciando alla propria sensibilità più tipicamente tardoromantica.
La Sinfonia n. 5 in mi minore, op. 64 fu scritta nel 1888, in un periodo abbastanza sereno della vita del compositore e venne eseguita per la prima volta a San Pietroburgo sotto la sua stessa direzione. L’ottima accoglienza del pubblico fece sì che la “Quinta” fosse eseguita in breve tempo anche a Praga, Amburgo e Londra.
Il tema di apertura della sinfonia, che ritorna poi in tutti i movimenti successivi, esprime, come ebbe addire lo stesso Čajkovskij la «totale sottomissione davanti al Fato». Tuttavia l’opera nella sua globalità non sembra voler mettere in dubbio la possibilità della felicità, quanto piuttosto sottolinearne il carattere provvisorio.