di Marco Martone
E ora si che ci sarà da divertirsi, perché la Roma è si avanti ma soltanto di due punti (tre se si considera il vantaggio nello scontro diretto) e la corsa al secondo posto, per l’accesso diretto alla Champions è diventata molto più equilibrata. Dopo il mezzo passo falso dei giallorossi, bloccati sul pareggio all’Olimpico dall’Atalanta, il Napoli fa in pieno il proprio dovere e mette sotto, con la solita goleada, un’Udinese votata alla difesa totale che ha resistito strenuamente nel primo tempo, impedendo agli azzurri di rendersi veramente pericolosi, prima di crollare nella ripresa sotto i colpi di Mertens, Allan e Callejon.
Un Napoli bello, bellissimo ma anche concreto e cinico al momento giusto, proprio come piace ai grandi esperti, nostalgici del calcio all’italiana tutto palla avanti e pedalare, perché tanto alla fine l’unica cosa che conta è vincere. Sarri, per fortuna, non si limita a quello e fa anche spettacolo, perché l’unica strada per poter avvicinare l’armada bianconera è quella della qualità del gioco. Questo è il credo del tecnico azzurro, che fa storcere il naso a qualche sapientone. Un calcio propositivo e spumeggiante, coraggioso ed europeo, cui va unita a una rosa ancora più ampia e composta di giocatori di primissimo livello.
Giocatori come Insigne e Mertens che De Laurentiis sembra fortemente intenzionato, anche qui a dispetto dei soliti artisti del bla bla bla, a confermare anche per i prossimi anni.
Per Lorenzo ci siamo quasi, 4,5 milioni a stagione e il matrimonio con lo scugnizzo andrà avanti. Per il belga c’è qualche ostacolo in più ma anche la consapevolezza che una eventuale perdita del giocatore non sarebbe un dramma insormanotabile, viste le alternative di cui si parla in caso di cessione (Kejta e Papu Gomez, tanto per fare qualche esempio).
Di mercato, però, ci sarà tempo per parlarne. Per ora c’è da sferrare l’ultimo assalto alla Roma, in crisi di gioco e di identità.
Domenica Sarri sarà atteso dalla trasferta con il Sassuolo, che ha battuto la Samp ma che avrà molte defezioni in formazione per infortuni e squalifiche. Altra occasione da non perdere per mettere pressione a Spalletti e soci, attesi dall’ex Zeman e poi da un trittico di partite (Lazio, Milan e Juve) che potrebbe risultarle molto indigesto.