di Marco Martone
E adesso non si può proprio più sbagliare, perché il momento è decisivo e margini di errore non ce ne sono più. Napoli e Roma, in stati d’animo completamente diversi, affrontano questo finale di campionato come se fosse un mini torneo a due, per la conquista di quel secondo posto che vuol dire accesso diretto alla Champions League, con tutti i vantaggi che la circostanza comporta, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. Gli azzurri, rispetto al capitolini, hanno in più entusiasmo, condizione fisica, atteggiamento mentale e sostegno dell’ambiente (quasi tutto). Dall’altra parte c’è una squadra in piena crisi di identità, alle prese con lo smacco per l’ennesimo flop in un derby con i cugini laziali e travolti dalle polemiche per la squalifica di Strootman, cascatore di professione e la cui anti sportività è stata punita, anche in maniera troppo blanda dal giudice sportivo. Alla Roma si parla in questi giorni anche del caso Totti e del ritiro “forzato” cui il giocatore è stato costretto, dopo le dichiarazioni di Monchi, nuovo direttore sportivo giallorosso che ha messo subito le cose in chiaro su quello che dovrà essere il ruolo del Pupone a partire dalla prossima stagione.
Situazione esplosiva, quindi, che certo non gioverà alla Roma che però, è bene ricordarlo, ha sempre quel punto in più e il vantaggio nello scontro diretto che al momento fanno la differenza e che potrebbero risultare decisivi, al termine del torneo. Il Napoli ha una sola strada da percorrere per provare l’impresa, vincere tutte le partite che restano da giocare, a cominciare dalla gara interna di sabato con il Cagliari, per poi continuare a Torino, sponda granata, in casa con la Fiorentina e a Genova con la Sampdoria. Calendario non impossibile, ma che può nascondere qualche insidia. Sulla carta impegni più difficili per la Roma, che se la vedrà domenica sera a Milano, contro la squadra dell’ex Montella, alle prese con la corsa all’ultimo posto valido per l’accesso all’Europa League. Poi i giallorossi incroceranno i tacchetti con la Juventus all’Olimpico e chiuderanno con Chievo in trasferta e Genoa in casa. Tabelle e previsioni sono sul taccuino di addetti ai lavori e tifosi delle curve. Un modo come un altro per ingannare il tempo. Quello che conta è il responso del campo. E allora sotto con il Cagliari e poi tutti a tifare Milan, per un sorpasso che potrebbe significare quasi un’ipoteca sulla piazza d’onore alle spalle della corazzata Juve, rullo compressore anche in Champions e in volata verso un triplete che farebbe digrignare i denti a parecchi tifosi, di molte squadre, Napoli compresa.