“Noi sindaci lasciati soli da Stato che non investe”

Luigi de Magistris su Facebook replica alle critiche sull'emergenza maltempo

di Luigi de Magistris

Leggo in questi giorni, ai margini dell’allerta meteo, una serie di considerazioni che meritano un chiarimento. Quando firmo un’ordinanza sindacale con cui si dispongono determinate decisioni, come la chiusura delle scuole, dei cimiteri e dei parchi, non lo facciamo perché ci divertiamo, o facciamo testa e croce con la monetina, o ci mettiamo a giocare. Questa è materia molto seria su cui ci sono pochissime certezze o nessuna.

Innanzitutto a chi fa filosofia, ricordo che parliamo di previsioni. Nei bollettini della Protezione Civile spesso si delinea anche uno scenario molto allarmante, come venti a 100 chilometri orari o piogge torrenziali o neve. Siamo in epoche di cambiamenti climatici, dove non si riesce a prevedere più nulla, dove i governi non stanziano soldi per nuove tecnologie di protezione civile, dove non vengono stanziate risorse per la manutenzione degli edifici, degli alberi, delle scuole, delle strade.

Noi enti locali veniamo lasciati col cerino in mano. Dobbiamo decidere sulla sicurezza di tutti. Io mi devo attenere a quello che dicono i dirigenti dei parchi, la Protezione Civile, la Polizia Municipale, l’Università, l’Aeronautica Militare. Poi il cerino rimane sempre al sindaco, che decide tenendo come punto di riferimento la salute e la sicurezza.  Io continuerò a operare così. Ben vengano le critiche e le considerazioni, mi fanno un po’ sorridere quelli che pensano solo al loro naso e non riescono a pensare alla salute di chi è più caro, magari un bambino molto piccolo. I sindaci in prima linea, molto spesso lasciati soli da uno Stato che non investe in sicurezza.