Marco Martone
Chissà, forse il vento è cambiato! Non quello distruttivo che ha messo in ginocchio la città, nelle ultime ore ma quello che ha sospinto gli azzurri verso la ritrovata vittoria in campionato, una chimera che mancava da due mesi circa. Quella contro il Sassuolo è la vittoria di Rino Gattuso, perché è nata dal carattere, la rabbia, la voglia che i giocatori hanno messo in campo, in piena sintonia con il carattere del loro tecnico.
Quello visto in campo nel secondo tempo è stato un altro Napoli, ancora lontano da quello vero ma lontanissimo parente della squadra inerme, smidollata, stralunata e sciatta che anche al Mapei Stadium, nei primi 45 minuti, aveva dato il peggio di se stessa, terminando giustamente in svantaggio contro la formazione di De Zerbi.
Il Napoli del primo tempo non dava speranze. Non di raggiungere il quarto posto e nemmeno la zona Europa League. Il Napoli del primo tempo era una squadra pronta per precipitare in zona retrocessione. Poi qualcosa è cambiato e nella ripresa Insigne e compagni hanno deciso che, forse, era il caso di tornare a giocare a calcio. Cosa che sembravano aver dimenticato come si facesse. Nulla di trascendentale, s’intende, ma almeno si sono viste azioni d’attacco, occasioni da rete, il solito rigore negato e un gol annullato per un fuorigioco di millimetri. E assieme a tutto questo, la rete (bellissima) di Allan, per l’1-1 e il definitivo 2-1 a tempo scaduto, dopo che Callejon aveva colpito una traversa clamorosa e Mertens si era divorato almeno due volte il gol del vantaggio.
Bravo Gattuso, allora e per questa volta, bravo Napoli, che regala un Natale sereno ai propri sostenitori e attende il nuovo anno con propositi di rivincita. Magari con la stessa grinta del secondo tempo e con qualche rinforzo in più proveniente dal mercato.