A Canale 21 nel corso di Rebus, intervistato da Gianni Ambrosino, é intervenuto il sindaco De Magistris.
“Il Coronavirus avrà forti ripercussioni economiche, la situazione è drammatica. Quando sarà passata la fase sanitaria, c’è il rischio di centinaia di migliaia di disoccupati. Si aspetta fine marzo per vedere la luce. Il Governo non ha aiutato con la comunicazione, poi ne parleremo. Lo scenario col decreto è cambiato, è un momento difficile e bisogna rimanere uniti. L’importante è che il Governo si organizzi bene con i posti letto per la Rianimazione. Il virus in sé non fa paura, preoccupa in caso di più focolai epidemici il servizio sanitario, se non ha posti letto significativi. Ringraziamo i medici per il gran lavoro. Ci vuole senso di responsabilità, è importante che il cittadino comunichi se è stato nelle zone del focolaio. Al momento nessun ceppo è autoctono, tutti casi provenienti dalla Lombardia”.
Che accadrà con la movida?
“Ci deve essere autocontrollo, tutti devono essere attenti. Siamo arrivati a raccomandazioni come non darsi la mano, cambiamenti degli stili di vita. Le istituzioni facciano il loro lavoro, la gente abbia buon senso. Il tema vero sono i posti letto. Stiamo destinando posti letto al Covid19, ma non bisogna dimenticare le altre patologie, è questo che allarma. Lo smantellamento e i tagli hanno distrutto la sanità pubblica. Più senso di responsabilità di tutti, ricordando che la paura non può diventare panico”.
Le dimissioni di Auricchio?
“Non diventi caso politico. Auricchio non è il capo di una corrente politica o un consigliere eletto. È un rapporto tra me e lui. È stata una persona di mia fiducia a cui ho dato massima autonomia, lo conosco da 26 anni e abbiamo collaborato per 8 anni e mezzo. Nella lettera ha parlato di motivi familiari. Come tutte le cose che hanno inizio hanno anche una fine. Non è un lutto. Ora ci sono altre due persone di cui ho fiducia, Patrizia Magnoni come direttore generale ed Ernesto Pollice come capo di gabinetto. Quando parli di motivi famigliari è giusto confermare, io confermo”.