Coronavirus, studenti promuovono raccolta fondi

Federica De Masi e  Alessandro Ruggiero, due studenti al sesto anno di Medicina fanno partire una  grande raccolta fondi per il Cotugno. “Impossibilitati a prestare servizio in altro modo, abbiamo deciso di avviare un foundraising destinato alla  Azienda Ospedale Dei Colli con specifico riferimento al Centro di Malattie infettive Cotugno”.

E’ partita una significativa  raccolta fondi per l’ospedale Cotugno di Napoli, che vede protagonisti due studenti di Napoli. Sono Federica De Masi e Alessandro Ruggiero iscritti al sesto anno di medicina, che impossibilitati a prestare servizio in altro modo, hanno deciso di avviare un foundraising destinato alla Azienda Ospedale Dei Colli con specifico riferimento al Centro di Malattie infettive Cotugno al fine di raccogliere contributi dato il clima di emergenza dovuto al Covid-19.
I due studenti, grazie all’aiuto di Dino Falconio, notaio in Napoli, sono in contatto con Giovanni De Masi, direttore Amministrativo dell`A.O. dei Colli,  il dottor  Roberto Parrella, Direttore UOC Malattie Infettive a Indirizzo Respiratorio, AORN Ospedali dei Colli – Ospedale “D. Cotugno” di Napoli ed Ettore Cinque, assessore al bilancio della Regione Campania

“Sono Federica De masi, una studentessa di medicina –  scrive nella piattaforma l’organizzatrice –  sono preoccupata e ho deciso di agire istintivamente. Mi sono messa su google cercando soluzioni. Ho trovato questa piattaforma affidabile per altre raccolte organizzate. Ho deciso di azzardare e mi è venuto in mente di dare una mano in questo modo. Ho consultato per bene la pagina di Internet e ho scoperto che in dieci minuti ho potuto creare questa campagna e gestirla personalmente, con l’accordo di prendere questi soldi e darli al Cotugno. Ho scelto quest’ospedale perché è il nostro punto di riferimento in quanto sede di malattie infettive di Napoli e credo abbia bisogno di supporto materiale.
Attorno a me si stanno aggregando tutti i miei colleghi universitari e specialisti interessati fortemente nella cosa e stanno dando un aiuto per cercare un contatto per far arrivare questa somma, che mai pensavo di raggiungere in così poco ! Siamo in un periodo di merda, diciamolo. E in fin dei conti a chi può, non costa davvero nulla osare con un piccolo contributo per aiutare gli ospedali nella ricerca, nell’acquisto di altri ventilatori o altro materiale per supportare tutte le persone che cercano di combattere questo virus, chi convivendoci e chi dando una mano a chi ci convive.
Ho 23 anni, e da futuro medico quale (spero) sarò, non potevo permettermi di non fare niente in questa situazione. Non siamo in Lombardia, nel nord Italia, siamo in Campania, e come racconto dobbiamo fare in modo da sostenerci, perché non abbiamo né i materiali né le attrezzature a sufficienza per contrastare quest’epidemia oggi giorno. Facciamo qualcosa e rendiamoci utili”.