‘Caro’ (si fa per dire) virus

di Mariateresa Di Pastena

‘Caro’ virus…

ho omesso ‘corona’, perché tu non somigli affatto ad un re, e neanche al principe delle favole.  Proprio no. Piuttosto, al lupo cattivo della famosa fiaba (ma molto più cattivo), che sta per aggredire una sprovveduta Cappuccetto rosso dei giorni nostri, la quale, dopo aver disobbedito alla mamma,  noncurante delle regole e delle restrizioni, se ne va in giro per il bosco senza mascherina.

Dunque, ‘caro’  virus, nonostante tu venga definito da tutti un nemico invisibile,  hai le sembianze e la potenza di un King Kong inferocito che ha deciso di rubare tantissime vite innocenti, nella solitudine più ingiusta e crudele che esista, di far soffrire un numero enorme di persone e di terrorizzare l’intera umanità. 

Anche se non ti vediamo, ci sei, eccome! Ti sei impadronito delle città, dei paesi, delle piazze, delle strade, e aspetti che qualcuno faccia una mossa falsa per attaccarlo senza pietà. Come ogni nemico che si rispetti (anche se tutti noi dobbiamo rispettare solo le regole, non certo te!), sei imprevedibile, subdolo, malvagio e diabolico. Approfitti delle persone più fragili, e non solo… Approfitti di quelle più esposte, di quelle che rischiano la loro vita per salvarne altre, di quelle impegnate ogni giorno per organizzare la nostra tutela e la nostra sopravvivenza, assicurandoci i beni essenziali.

Hai  svuotato e fatto chiudere le scuole, tante aziende, tanti uffici e negozi, studi medici, le chiese, i musei, i cinema, i teatri, trasmissioni e set televisivi e cinematografici, i bar, i ristoranti, le palestre, i centri riabilitativi, i circoli sportivi, ricreativi, culturali, fermato tutti gli sport, ecc. E hai riempito gli ospedali…  e purtroppo non solo quelli.

Insomma, ci hai ‘regalato’ mille restrizioni e tante regole.

Ci tieni in ostaggio nelle nostre case, in una sorta di rapimento al contrario: tu sei fuori, e il rischio si corre uscendo!

Ci hai, così, strappato gli abbracci, i baci, gli sguardi, le piccole e grandi abitudini, la quotidianità, i ritmi scanditi dal lavoro e dal tempo libero. Ci hai tolto la gioia di  stare insieme alle persone amate, agli amici, agli altri. Hai separato, senza pietà, i nipoti dai nonni, dagli zii, i cugini tra loro, i genitori dai figli che vivono o lavorano altrove, le coppie di persone innamorate, gli insegnanti dai loro alunni, i fedeli dai luoghi di preghiera. Hai reso più complicata la vita dei figli di genitori separati.

Ci hai derubato delle strette di mano, delle pacche sulle spalle, della vicinanza, del calore umano, delle risate, della spensieratezza. Della  libertà! 

Per non parlare delle tantissime persone che stai impoverendo economicamente…

Ma, sai, ‘caro’ virus? Ognuno di noi, da quando sei apparso come un’ombra scura sulle nostre vite, sta scoprendo una ricchezza preziosa, nascosta dentro di sé, che forse prima non immaginava di avere: un’enorme ‘forza’! Quella cosiddetta resilienza, che sta facendo lavorare senza sosta, e con una dedizione ancora più grande di prima, tantissimi medici, infermieri, tutti gli operatori sanitari e i volontari, le forze dell’ordine e quelle politiche, ma anche  tantissime altre categorie che hanno continuato a lavorare fuori o dentro casa e a dare il loro contributo. E tutti coloro che hanno preso per mano il nostro paese, l’Italia. 

E coloro che si stanno prendendo cura della nostra amata città.  Una città, Napoli,  a cui, in questo momento, mancano particolarmente il calore e gli abbracci dei suoi abitanti. Una città che è essa stessa un eterno abbraccio tra cielo e mare, tra arte e musica.

Persone, dicevamo, che non smetteremo mai di ringraziare!

Molti altri, ovunque, purtroppo, e non certo per cattiva volontà, non hanno potuto continuare a lavorare, perché sono stati costretti, da te, ad interrompere le loro attività. 

L’unica che hai risparmiato, in un certo senso, è la natura, che gode comunque di questa primavera, anche senza di noi, forse ancora di più che con noi. Mai, infatti, il mare e l’aria sono stati così puliti, e la natura così rigogliosa.

Ma, nonostante questo, i fiori, le piante, gli animali, ci vengono a cercare, con i loro profumi, i loro versi. Ci guardano sospirare e respirare dai balconi, dai terrazzi, dalle finestre, dai giardini. Loro ci perdonano, ci amano comunque. E ci aspettano.  Insomma, virus malefico,  stai mettendo tutti a dura prova.  Soprattutto le persone che hanno perso un loro caro o hanno qualche ammalato in famiglia o tra gli amici, in ospedale o a casa, e stanno attraversando un momento ancora più difficile e doloroso. 

Hai cambiato e cambierai la nostra vita, la storia, il mondo. Ma cambierai anche l’essere umano? Sarà vero, come auspicano in tanti, che dopo di te l’uomo rispetterà di più la natura  e l’ambiente? Che si apprezzeranno le persone e le cose più di prima? 

Per il momento, si cercano cure efficaci, si cerca il vaccino, si cerca disperatamente di debellarti… Ma quanto tempo, e  quanta pazienza, e quanto dolore vorrai ancora dal mondo Un mondo che, mai come ora, combatte, unito, contro lo stesso nemico: te!

Inoltre, hai mai pensato che tantissime persone già avevano altri problemi di salute ed economici? Hai mai pensato ai bambini e ai ragazzi, ai quali, da un giorno all’altro, hai vietato non solo di andare a scuola, ma anche di giocare all’aria aperta con i loro coetanei? E hai costretto a guardare uno schermo, per poter continuare a studiare e ad  avere ‘accanto’ i loro insegnanti? E hai pensato alle persone diversamente abili, e alle loro famiglie, che già affrontano la vita e le difficoltà con tanta forza? E alle persone anziane, contro cui ti accanisci particolarmente, hai mai pensato? Loro sono il nostro patrimonio, la nostra memoria, e tu non hai nessun diritto di portarceli via!   Ma tu pensi solo a te stesso e alla tua sopravvivenza!

Sei il virus più egoista di tutti! Ti rendi conto della tragica situazione in cui ci hai messo? Sì, vero? E allora, perché non ci lasci in pace? Sarebbe davvero meraviglioso se tu, all’improvviso, sparissi! Se ti pentissi e chiedessi perdono. Ma non ti basterebbe il cielo, per poter scrivere questa parola a lettere cubitali. Di sicuro, tanti non ti perdonerebbero mai. Anzi, forse nessuno lo farebbe.. Ma tu provaci… Mettiti in ginocchio, però! Solo così potrai far rialzare l’Umanità.   Addio per sempre.