Salvini: «Speriamo di riprenderci la nostra libertà»

Intervista rilasciata al direttore del VG21 Gianni Ambrosino, per la rubrica "Rebus"

Dal rischio di tensioni sociali alle troppe incertezze del governo sulle risorse per lavoro e imprese. Dalla possibilità di un “governissimo” alla critica di Forza Italia. Dalla sfida a Vincenzo De Luca alla bocciatura dell’ipotesi regionali a luglio. E’ un Matteo Salvini a tutto campo sull’emergenza coronavirus, nell’intervista rilasciata al direttore editoriale del VG21 Gianni Ambrosino, nell’ambito della rubrica “Rebus”.

RISCHIO DI TENSIONI SOCIALI, LA CAMORRA NE APPROFITTA – “Il mio primo pensiero va alla moglie e ai bimbi di Pasquale Apicella. So che c’è una raccolta fondi a sostegno della famiglia alla quale parteciperemo. Un pensiero ovviamente ai suoi colleghi, che lo hanno salutato poche ore fa.  Purtroppo i quattro indagati sono quattro rom sgomberati dal campo di Giugliano lo scorso anno, conto che paghino fino in fondo, anche se sarà una magra consolazione. Il rischio di tensioni sociali c’è, e per me è legato anche alla camorra. Penso se lo Stato non interviene con sostegni, bonus e cassa integrazione, se si rinvia l’apertura di bar, negozi, ristoranti, parrucchieri è evidente che la criminalità organizzata possa fungere da banca e da sostegno. Ci sono già diversi segnali in questo senso. Penso all’esempio diseducativo degli ormai 41 detenuti che sono usciti dalla galera in queste settimane nel nome del coronavirus, con una circolare folle del ministero della Giustizia”.

IL GOVERNO PROMETTE SOLTANTO, SOLDI E RIAPERTURE SUBITO PER LAVORATORI E IMPRESE – “Ricordo che in TV Conte aveva promesso la cassa integrazione entro metà aprile, invece siamo a metà maggio senza un centesimo. In TV aveva assicurato 400 miliardi di liquidità alle imprese, sfido partite IVA e commercianti a dirmi se hanno ancora visto un euro. Penso quindi alla preoccupazione di chi partita iva, è un precario o uno stagionale, lavora in nero o ha problemi di mutui, affitti e bollette, ma lo Stato tarda nei pagamenti. Questo è mix potenzialmente micidiale, per questo stiamo forzando la mano e i tempi in Parlamento. Vogliamo certezze sui soldi e sulle riaperture. Vogliamo far uscire la gente e farla tornare a lavorare, naturalmente a distanza e con le mascherine”.

DE LUCA? INCOMPRENSIBILE SULL’ASPORTO – “Nonostante la chiusura del paese e l’onnipresenza televisiva di Conte o dei suoi ministri, la Lega rimane di gran lunga il primo partito nei sondaggi. Ovviamente cerchiamo di meritare questa fiducia con azioni quotidiane, ascoltando i nostri sindaci. Sento quelli campani di Sorrento, San Giuseppe Vesuviano, Positano, o quelli dell’avellinese e del casertano, mi parlano dei loro piccoli grandi problemi. Per esempio c’è il destino della mozzarella di bufala, che sta subendo un tracollo dopo la chiusura di ristoranti e pizzerie. Per esempio abbiamo collaborato con ristoratori e pizzaioli napoletani perché De Luca facesse riaprire almeno l’asporto. E ancora non capisco perché De Luca abbia vietato quello che è stato sempre permesso in tutta Italia. Non vedo l’ora di tornare fisicamente a fare politica. Vero che in queste settimane ho incontrato via internet esponenti di Confindustria, Coldiretti, Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato. Ma per me la politica e la vita sono in mezzo alla gente, nelle fabbriche, nei mercati, per le strade”.

REGIONALI A LUGLIO? ALTRE PRIORITA’, EPPURE E’ L’UNICA RIAPERTURA CHE DE LUCA VORREBBE – “Onestamente, di fronte a 25mila morti, di fronte ai problemi sociali, sanitari ed economici che dobbiamo affrontare, le riunioni politiche per decidere i candidati non le abbiamo fatte e non sono una priorità, almeno fino a quando il virus non sarà sotto controllo. Quanto al voto regionale, penso sia difficile andare alle urne a luglio. E mi sorprende che De Luca prima va in TV e fa lo sceriffo, dicendo che non si corre, non si esce, non si mangia, per poi andare a votare a luglio. Possibile che l’unica riapertura che vuole fare sia proprio quella che gli riguardi direttamente? E come fai una campagna elettorale a maggio e giugno, in queste condizioni? Io credo che se ne riparlerà in autunno, e con calma offriremo come centro-destra un’alternativa alle sinistre. In questo periodo sento tanta gente dei settori più diversi, in molti hanno voglia di partecipare alla ricostruzione di questa terra. Sarà una partita apertissima, ma per il momento la priorità è salvare vite e posti di lavoro”

CONTROLLI E AUTOCERTIFICAZIONI? UNA ROBA ASSURDA – “Siamo al 49° giorno di chiusura obbligatoria, penso che gli italiani abbiano mostrato buon senso. 11 milioni di loro sono stati controllati, le multe riguardano appena il 3 per cento. E’ il momento di tornare a dargli fiducia.  Anche questa roba delle autocertificazioni mi sembra assurda, con gli agenti che devono chiedere dove si fa la spesa, dove si passeggia, dove si va a portare il cane, chiedere l’identità dei parenti. Dopo 49 giorni i dati sono ormai in costante calo, fortunatamente grazie a medici, infermieri e volontari eroici, bisogna permettere alla gente di uscire serenamente e lavorare. I dati sono in costante calo, nessuno vuole tornare al San Paolo in 50mila per una partita o un concerto. Dobbiamo tenere aperti gli occhi, rispettare le distanze con guanti e mascherine”.

INVESTIMENTI STRAORDINARI PER IL TURISMO, SPERO CHE A FINE MAGGIO SI CIRCOLI IN ITALIA LIBERAMENTE – “Chiaro che bisogna ascoltare i pareri di medici e scienziati, vedere se i test sierologici siano davvero efficaci per verificare le immunità. Siamo ancora a fine aprile, io mi auguro che entro fine maggio non ci venga data la pozione magica, ma almeno la possibilità di riprenderci la nostra libertà, e con intelligenza le nostre tante bellezze viaggiando da una regione all’altra del paese. Tanti baristi, ristoratori, albergatori mi contattano, eppure nelle conferenze del Governo mai si parla di turismo. Eppure sono 5 milioni di lavoratori, tantissimi in Campania. Spero quindi che quantomeno a livello nazionale si possa tornare a circolare liberamente, che le bellezze campane siano fruite da tutti gli italiani, anche perché temo che dall’estero arriveranno in pochi. Come Lega noi proponiamo un bonus turismo e familiare per quei nuclei che, se avranno ancora qualche risparmio, vorranno trascorrere qualche giorno di vacanza. Questo è l’unico modo per aiutare le aziende del settore. Poi dobbiamo abbassare l’IVA, cancellare la direttiva Bolkenstein per evitare che le spiagge campane e non solo vengano messe all’asta, magari vendute a qualche cinese o tedesco”.

MACRON MEGLIO DI CONTE, FA DELLE SCELTE E ASCOLTA IN PARLAMENTO – “E’ assurdo che in una democrazia un governo non vada in Parlamento, non spieghi e condivida le sue scelte, mentre da settimane questa democrazia è negata, il premier va in TV e se gli avanza tempo passi per le Camere senza neanche ascoltarle o farle votare.  Non mi permetto di dare giudizi personali su Conte, ma per valutarlo sul piano politico faccio un semplice confronto con il presidente francese Macron. Lui sì che si prende la responsabilità di fare delle scelte: in Francia ci sarà la riapertura di tante attività nei prossimi giorni, addirittura si è impegnato a riaprire le scuole, con un numero ridotto di ragazzi e mantenendo le distanze. Invece in Italia di scuola non si parlerà fino all’autunno. Intanto se i genitori tornano a lavorare e i nonni non possono uscire, chi si occuperà dei nostri bambini? Quindi io non tifo per Macron, non è un sovranista, leghista o fascista. Però si prende le responsabilità, va in Parlamento e discute delle scelte che fa. Qui invece il governo fa da scaricabarile continua: una volta sui medici, una volta sui sindaci, una volta sui governatori, una volta sui dirigenti. Qui abbiamo un premier che non si prende le responsabilità per cui lo paghiamo. Qui abbiamo 15 task force ma nessuna certezza, a cominciare dal trasporto pubblico, su come si potrà viaggiare tra regioni e città. Noi come Lega proponiamo delle soluzioni, vediamo quello che accade attorno a noi come in Svizzera oppure in Austria, dove ci sono soldi a fondo perduto per le partite IVA. Qui invece ci sono prestiti, persino in settori trainanti dell’economia campana come l’agricoltura, il florovivaismo, il vino, l’agriturismo, il tessile. Non servono nuovi debiti o nuovi prestiti”.

GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE? SOLO SE NON SI TIRA A CAMPARE – “Per un governo di unità nazionale bisogna mettere al centro l’interesse nazionale, non bisogna tirare a campare, per evitare che ci troveremo qui a commentare il fatto che il paese da cui è partito il contagio, ovvero la Cina, sia quello che comprerà i nostri negozi, le nostre banche, i nostri alberghi e i nostri supermercati. Anche su questo noi abbiamo fatto proposte, emendamenti, suggerimenti al governo, ma l’ascolto è pari a zero. Un esempio riguarda il bonus da 600 euro per gli autonomi, da cui sono esclusi i malati oncologici, quelli con pensione di invalidità da 100 euro o le vedove con reversibilità di 50 euro. Pare normale escludere queste categorie? Si tratta di una manciata di milioni in più ma nulla. A giugno poi ci sono le scadenze fiscali, con 8 milioni di cartelle esattoriali da consegnare. Ma scherziamo? Qui serve una maxi sanatoria, cancellare e rottamare l’arretrato altrimenti non ci rialziamo più. Allora come fai l’unità nazionale con chi si ritiene dio in terra, che va in TV e come un monarca “concede” una passeggiata, concede ai pizzaioli di tornare a lavorare a giugno, forse ai bambini di andare ai campi estivi? Non siamo un popolo che aspetta concessioni, abbiamo diritti, libertà, una costituzione e una democrazia. Io sono a disposizione per rilanciare il paese, ma per fare le cose bisogna essere in due”.

CON BERLUSCONI MI SENTO, MA NON CONDIVIDO LA POSIZIONE SUL MES – “Con Berlusconi ci sentiamo, anche se non condivido alcune sue prese di posizione. Non condivido per esempio la posizione di chi vuole legare il destino dei nostri fili a fondi europei comunque stranieri, con prestiti da restituire a condizioni fissate da Bruxelles. In passato quei signori hanno dimostrato in molti modi di non amare l’Italia e gli italiani.  Quanto al governo nel 2018 lo facemmo anche con la sua indicazione positiva, il suo inviato a provare, anche se dopo un anno mi è sembrato evidente che con i signor no non era possibile andare avanti. Pensiamo al capitolo dei rifiuti e a cosa hanno combinato, con un’emergenza che tornerà presto a farsi sentire. I Cinque Stelle sono l’anima di un governo di burocrati e statalista, un governo pieno di vincoli”

IL MIO GOVERNO? SAREBBE LIBERALE, VIA VINCOLI E CODICE DEGLI APPALTI – “Io penso a un governo di impronta liberale, che investa sulla fiducia dei cittadini, sulla libertà d’impresa cancellando i vincoli, sulla ricostruzione edilizia cancellando il codice degli appalti. Quante domande di licenza edilizia sono oggi sospese, in Italia e in Campania? Dobbiamo dare certezze a chi possiede una casa e vuole sanarla: questo deve fare un governo”.