Quest’epidemia rischiava di travolgere la Regione Campania
Non credo che abbiamo più emergenze per quanto riguarda i tamponi
Il quadro della situazione nella regione è sotto controllo
No a comportamenti irresponsabili, siamo ancora dentro l’epidemia
Stiamo affrontando problemi mai visti nel nostro Paese, nella nostra Regione e che per certi versi quest’epidemia, la sua violenza, la sua gravità, ha messo anche a nudo tanti limiti che riguardano l’organizzazione dello Stato, della Pubblica Amministrazione, i tempi di decisione delle Istituzioni pubbliche. Nel complesso, grazie a questo senso di responsabilità generale e di sforzo collettivo che è stato fatto, credo che siamo riusciti ad affrontare in maniera seria i problemi che avevamo di fronte. Per quello che riguarda la Campania, in modo particolare, voglio dire con grande chiarezza che non era assolutamente scontato che l’epidemia avesse il corso che ha avuto. Quest’epidemia rischiava di travolgere la Regione Campania.
Credo che abbiamo retto bene e voglio anche dire che per tanti versi è stata fornita una prova di efficienza importante. Voglio anche sottolineare le realtà di assoluta eccellenza che sono emerse in quest’epidemia, in quest’emergenza, a cominciare dal Cotugno. Dai dati degli ultimi dieci giorni vengono fuori ancora contagi abbastanza diffusi, ma non registriamo focolai localizzati in territori specifici. Negli ultimi giorni la pressione sulle strutture ospedaliere è calata di molto. Oggi non credo che abbiamo più emergenze per quanto riguarda i tamponi. I dati epidemiologici che abbiamo oggi davanti sono dati abbastanza confortanti, nel senso che noi abbiamo verificato con gli epidemiologi della task force l’andamento degli ultimi dieci giorni anche per verificare qualche elemento di flessibilità da introdurre rispetto ad alcune attività commerciali ed economiche.
Negli ultimi dieci giorni abbiamo un’oscillazione di positivi che va dai 44 del 23 aprile ai 13 che abbiamo registrato oggi, con delle oscillazioni ovviamente in alto che non sforano mai i 50 positivi negli ultimi dieci giorni, tranne che il 20 aprile, quando abbiamo registrato 61 positivi su 2500 tamponi. Devo dire che il dato epidemiologico che abbiamo nella nostra Regione è un dato, tutto sommato, confortante, che ci presenta il quadro di una situazione sotto controllo. Sinceramente, su quasi 6 milioni di abitanti, avere questi dati credo che sia un risultato o comunque un quadro che ci consente di ragionare senza affanno e in maniera assolutamente razionale. Credo che dobbiamo rapidamente recuperare una consapevolezza del fatto che siamo ancora dentro l’epidemia e che il rischio drammatico che è di fronte a noi è di avere, da subito, comportamenti non responsabili che potrebbero determinare un riaccendersi di focolai che sarebbero a quel punto, sì, una tragedia perché credo che l’Italia e la Campania non siano in grado di sopportare altri due mesi di chiusura in casa e di quarantena.
Dobbiamo fare uno sforzo comune per spiegare a tutti i cittadini intanto che siamo dentro l’epidemia, non ne siamo usciti, anche perché nel momento in cui si dà maggiore flessibilità, anche per i processi di mobilità sul Piano nazionale, dobbiamo ricordare che a Milano continuare a registrare, ogni giorno, da 700 a mille casi positivi. Ora, si apre, come sentiamo dire, ormai da giorni, la fase due, nella vita del nostro Paese. Per quello che ci riguarda, nella Regione Campania, pensiamo ad una fase due nei due grandi campi nei quali dobbiamo realizzare: nel campo della sanità e nel campo dell’economia. Per quanto riguarda la Sanità, la fase due, per noi, deve significare in primo luogo una ripresa dell’attività ordinaria nei nostri ospedali. diversamente.