Un grande intervento governativo per il diritto allo studio, una battaglia sul merito e l’utilizzo delle tecnologie, da considerare come grande opportunità per il futuro. Sono alcuni dei punti toccati dal ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, a margine della premiazione di 66 studenti della Federico II, avvenuta attraverso la piattaforma online, in occasione del 796esimo compleanno ell’Ateneo. Il ministro ha anche aperto alla possibilità che a luglio le Università italiane possano tornare ad essere popolate dagli studenti.
“Credo che a luglio, dove possibile, si possa tornare a discutere le tesi in presenza, ovviamente con il distanziamento, con pochi familiari e con meno festeggiamenti”. Ha detto Manfredi. “Molti atenei si stanno orientando in questa direzione. Per chi non si può muovere, per chi è fuori sede resta la possibilità di poterlo fare online. Noi – ha aggiunto – dobbiamo essere molto flessibili che è il modo migliore per poter dare una risposta alle esigenze di tutti. A settembre bisogna tornare in aula, con un lavoro fatto con grande attenzione, ma ci sono tutti gli strumenti per farlo”.
Il ministro ha poi accennato alle line guida che il governo seguirà nei prossimi mesi.
“Uno dei cambiamenti che dobbiamo fare è quello di un grande intervento sul diritto allo studio. “Se vogliamo allargare la base di accesso alla formazione terziaria, con l’Italia che fa registrare la percentuale più bassa d’Europa – ha detto Manfredi- lo dobbiamo fare non solo diversificando l’offerta, ma soprattutto rafforzando gli strumenti di diritto allo studio che oggi in Italia sono insufficienti se confrontati con Germania e Francia. Questo significa intervenire sulle tasse, avere maggiori misure di sostegno sulle borse di studio, avere più residenzialità universitaria”.
Manfredi ha parlato a margine delle celebrazioni per il 796esimo compleanno della Federico II di Napoli. In una cerimonia diversa da quella degli altri anni, aperta dal rettore Arturo De Vivo e con i ragazzi collegati in videoconferenza, sono stati premiati 66 studenti meritevoli a cui verra’ consegnato un premio di 500 euro. “Quando parliamo con i nostri ragazzi che stanno fuori – ha detto il ministro – ci dicono due cose: in Italia non ho avuto opportunità o in Italia qualcuno, che meritava meno di me, è stato preferito a me. Io credo che la prima battaglia che dobbiamo fare in Italia è proprio sul merito perché è il modo migliore per tenere i nostri giovani talenti nel nostro Paese”.