di Marco Martone
“Forza Alex, ti aspetto a Ischia”. Gianni Sasso, l’atleta paralimpico ischitano, segue con apprensione gli aggiornamenti sulla salute di Alex Zanardi, ancora ricoverato in gravi condizioni dopo l’incidente stradale che lo ha visto protagonista durante una manifestazione di handbike. L’invito sull’isola verde è un grido di speranza per chi condivide, con l’ex pilota di Formula Uno, passione per lo sport e la voglia di vincere la disabilità.
Lo chiamano il “Leone di Ischia” Gianni Sasso, classe 1969, è stata amputata la gamba sinistra all’età di sedici anni, in seguito ad un incidente stradale. Proprio come accaduto ad Alex Zanardi, la tragedia non ha però fermato la sua voglia di sport. Lui che di Zanardi è amico e compagno di tante gare in giro per il mondo. “Alex è un’icona dello sport italiano e non solo delle discipline paralimpiche. Ha fatto in modo che nello sport anche chi ha una disabilità è considerato un atleta vero”.
E con Zanardi, Sasso divide molti ricordi.
“L’ho conosciuto alle Olimpiadi di Rio. Mi fece i complimenti per aver fratto la mia prima Olimpiade a 45 anni ma lui già pensava a quelle di Tokio, che avrebbe fatto a 55 anni. Lui è lo sport olimpico, non paralimpico”.
Per Gianni Sasso, invece, cosa rappresenta lo sport?
“Lo sport è il modo più diretto e veloce per essere accettato nel sociale. Per me è stato un trampolino di lancio. Quando ho perso la gamba, non ho pensato a quello che non avevo più ma a quello che avevo ancora e ho continuato a correre e giocare e sono tornato alla vita”.
E oggi sei un esempio per tanti ragazzi.
“Per i giovani, i bambini e per tutti che praticano sport e che attraverso una disciplina hanno la possibilità di abbattere le barriere e stare meglio con se stessi. I limiti degli uomini sono mentali non fisici”.