Fraseggio sterile e imprecisione, il Napoli stecca

di Marco Martone

La delusione c’è ed è tanta, inutile far finta di niente. Nessun dramma alla napoletana, certo, perché un incidente di percorso può capitare e soprattutto il cammino in Europa è tutt’altro che compromesso. Certo il Napoli ha tirato un brutto scherzo ai propri sostenitori, ringalluzziti dopo il 4-1 perentorio all’Atalanta. Contro gli olandesi, invece, è andata in campo una squadra che sembrava la controfigura di quella vista in campionato. E’ mancata quella determinazione e anche la cattiveria agonistica necessaria per sbloccare gare come queste, inchiodate allo 0-0 dall’atteggiamento super ostruzionistico degli avversari. L’Az non ha mai superato il centrocampo, schierando undici uomini a difesa della propria area di rigore. In questi casi e questo è stato il limite del Napoli, proseguire nel fraseggio manovrato, con una fitta rete di passaggi nel tentativo di accerchiare la retroguardia ospite, non serve perfettamente a nulla. Ancor di più se alcuni interpreti sono sotto tono, come Mertens (peggiore in campo) e lo stesso Osimhen, ben contenuto dalla difesa olandese. Non ha convinto l’approccio alla gara degli azzurri e nemmeno qualche scelta di Gattuso, come quella di inserire (tardivamente) Petagna, al posto del nigeriano, quando invece sarebbe stato più opportuno lasciare entrambe le prime punte in campo, nel tentativo di sfondare il muro avversario. Anche l’ingresso di un Insigne non al meglio, non è stata una scelta felice. Alla fine è arrivata anche la beffa, perché nel contesto negativo di una serata storta, si è inserita anche la prestazione non proprio esaltante di Koulibaly, in ritardo in occasione del gol che ha consentito all’Az Alkmaar di vincere la partita. Nulla è perduto naturalmente, perché si trattava della prima partita del girone ma certo un campanello d’allarme è squillato e non è detto che non sia salutare. A cominciare dalla trasferta, poco agevole, di domenica a Benevento.