di Marco Martone

Si doveva vincere e si è vinto. Non è stata una gara strabiliante, dal punto di vista della prestazione ma alla fine la qualificazione ai quarti è arrivata ed è quello che contava di più. L’Empoli è arrivato a Napoli con molte assenze e falcidiato anche da problemi legati al Covid. Proprio la leggerezza, anche mentale, con la quale la formazione toscana ha potuto giocare al Maradona, ha però messo la partita su binari di sostanziale equilibrio. Ne è scaturita una gara anche spettacolare con cinque gol e tante occasioni, da una parte e dall’altra. Lecito chiedere di più agli azzurri, soprattutto contro avversari di rango inferiore ma se dopo l’assalto alla baionetta contro lo Spezia, culminato in una clamorosa sconfitta, si è fatto rifermento al risultato piuttosto che alla prestazione, per coerenza l’analisi sulla sfida di Coppa Italia va analizzata con lo stesso metro di lettura. Note positive, del resto, risultato a parte ce ne sono state. Ad esempio la prova ancora una volta sopra le righe di Lozano, il rientro di Koulibaly, la rete di Petagna, che sarà pure la terza scelta in attacco ma il suo lo fa sempre con impegno. Male invece l’assetto difensivo, le indecisioni di Meret e la lentezza del centrocampo. Ci sarà da lavorare e tanto per trovare gli equilibri giusti. L’avventura in Coppa Italia prosegue, quindi, da domani si torna a pensare al campionato, prima della gustosa sfida di Supercoppa con la Juventus.