Sarà il Sindaco Luigi de Magistris, domani mercoledì 18 maggio alle ore 18.00, a inaugurare alla stazione Vanvitelli le due opere vincitrici della prima edizione del Premio Pezzuti per l’Arte. Il concorso pubblico rivolto ai giovani talenti delle arti visive, promosso dal Comune di Napoli in collaborazione con l’Azienda Napoletana Mobilità, premia ex-aequo le napoletane Iole Capasso, autrice di “Sacro” e Chiara Coccorese di “Zona rossa/ Piano di fuga” con l’esposizione permanente delle loro opere prodotte in grande formato nel corridoio di collegamento tra la stazione Vanvitelli della metropolitana Linea 1 e la Funicolare di Chiaia.
Vincitori e finalisti partecipano alla cerimonia di inaugurazione insieme all’Assessore alla Mobilità Mario Calabrese, all’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele e all’Amministratore Unico di ANM Alberto Ramaglia.
Il Premio Raffaele Pezzuti per l’Arte / 1° Edizione
Il Premio Raffaele Pezzuti per l’Arte è un concorso pubblico rivolto ai giovani talenti delle arti visive. Il Comune di Napoli, con l’Azienda Napoletana Mobilità, si è fatto promotore del Premio per valorizzare gli artisti che nascono a Napoli o che da questa città sono attratti. Per dare spazio a proposte e idee che trasformino in modo artistico la città di Napoli, partendo “dal basso”, in senso sociale, dai suoi giovani abitanti, e anche in senso fisico, dal suo “ventre”, il sottosuolo. Il suo obiettivo è di proporre un modello che esalti la creatività come strumento di contrasto alla violenza, che alberga lì dove mancano opportunità. Creare occasioni di ascolto e visibilità per l’arte può offrire a tutta la comunità un esempio a cui guardare e ispirarsi. Perché l’arte ha un grande potere simbolico, si rivolge e “comunica” agli altri. Per iniziare a costruire, più a lungo termine, le condizioni affinché i giovani artisti possano lavorare e fare ricerca a Napoli senza essere costretti ad andare via.
Le vincitrici della 1a Edizione – Napoli “di sotto in su”
Le vincitrici ex-aequo della 1a Edizione del Premio Pezzuti per l’Arte, curata da Marco Izzolino e dedicata al tema: Napoli “di sotto in su”, sono Iole Capasso per l’opera Sacro e Chiara Coccorese per l’opera Zona rossa / Piano di fuga.
La Commissione del Premio, dopo un’attenta valutazione, ha ritenuto che i progetti delle due vincitrici possano considerarsi complementari nello sviluppo del tema proposto per la Prima Edizione del Premio Pezzuti. I due progetti affrontano con originalità e capacità d’innovazione, il tema classico della veduta, sviluppando al contempo la dialettica tra due piani opposti della città (sotto/sopra; dentro/fuori; terra/cielo; acqua/fuoco).
Iole Capasso, nata nel 1983 a Napoli, dove vive e lavora
“Sacro”
A Napoli tra sopra e sotto c’è sempre stato uno scambio continuo, le caverne su cui Napoli è edificata sostengono la materia della quale erano piene e spesso contengono i resti di coloro che ci hanno vissuto, il Vesuvio, da sempre icona della città, trova nelle sue viscere l’energia che in un ciclo continuo governa lo scambio tra il sopra e il sotto, tra quello che si vede e quello che non si vede, tra quello che è stato e quello che sarà. Tutto ciò io lo chiamo sacro.
Chiara Coccorese, nata nel 1982 a Napoli, dove vive e lavora
“Zona rossa / Piano di fuga”
Napoli di sotto… nelle sue viscere domina il fuoco, il sacro elemento dal potere distruttivo e purificatore. Esso brucia in un Vesuvio pigro e assonnato, sprigionando tutta la sua energia nelle anime degli abitanti della città.
Napoli di sopra… i napoletani! Noi. Un fuoco perenne nel cuore, una mente dominata da una caotica folla di pensieri, idee, mani legate da troppi compromessi, esseri addormentati in un’attesa perenne di qualcosa di dimenticato. Cosa fare? Fuggire! Scappare dalla zona rossa dell’ignavia e dell’indifferenza, emigrare verso territori lontani dove poter far brillare il nostro diamante purissimo custodito con timore nei nostri abissi, perché a Napoli, si sa, non si può camminare con cose preziose addosso. Ma il fuoco di Napoli ha molti tentacoli. Sottili tentacoli sono dentro di noi, ci accendono di ira, di furbizia, di aggressività, di passione, di ingegno, di creatività, di arte.
Difficile ideare un piano di fuga che non preveda lo spegnimento di una parte della nostra anima.
Chi era Raffaele Pezzuti
Il Premio è dedicato all’ artista napoletano, Raffaele Pezzuti, ucciso nel 2002 quando all’età di trent’anni aveva raggiunto il suo più grande desiderio: fare dell’arte un lavoro oltre che una grande passione. La memoria di Raffaele continuerà a vivere anche nelle prossime edizioni con un messaggio forte: motivare i giovani a restare nella propria città e lottare con la creatività e per l’arte.
Nel 1994 Raffaele Pezzuti (1972-2002) si diploma a pieni voti all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Vuole vivere facendo l’unica cosa che ama veramente: dipingere. Inizia così per lui, come per tanti altri giovani che escono dall’Accademia, il difficile percorso per trasformare la passione in un lavoro. Da una parte i primi contatti con gallerie, collezionisti e critici, dall’altra il compito di portare a maturazione il proprio linguaggio pittorico. A ventisette anni si trasferisce a Milano e la sua vita diventa ancora più dura. Lavorare di giorno e dipingere di notte, ma Raffaele è tenace e motivato. A trent’anni, dopo le iniziali difficoltà, Raffaele raggiunge uno stile maturo e personale. Cominciano le prime richieste dalle gallerie e anche la sua vita privata sembra conquistare un sereno equilibrio. A questo punto avviene l’impensabile, un tragico evento. Un atto di violenza pone fine alla vita di Raffaele e alla sua avventura artistica. Raffaele era napoletano. A Napoli ha imparato a dipingere. Tuttavia da questa città è stato costretto ad andare via, per la mancanza di opportunità.