di Livio Esposito
Carlo Ginzburg, Igort (Igor Tuveri), Sergio Finzi, Armando Punzo e il duo Rezza-Mastrella (Antonio Rezza e Flavia Mastrella) sono i vincitori del Premio Napoli 2016. Nei mesi di ottobre e novembre saranno protagonisti di una serie di incontri tra scuole, carceri e piazze della città. Resa nota anche la nuova sede della Fondazione Premio Napoli: 140 mq nel complesso monumentale di Santa Maria la Nova.
Annunciati i vincitori del Premio Napoli 2016 per la cultura e la lingua italiana. Si tratta di Carlo Ginzburg, Igor Tuveri (in arte Igort), Sergio Finzi, Armando Punzo e del duo Rezza e Mastrella (Antonio Rezza e Flavia Mastrella). Giunto alla 62esima edizione, il Premio Napoli è il primo e unico riconoscimento italiano consegnato a personalità che si distinguono per il loro contributo alla lingua e alla cultura indipendentemente dalla produzione eminentemente letteraria. Tra lezioni, esibizioni, discussioni letterarie e incontri promossi tra le platee più diverse e sempre animati dal gusto per la cultura come premessa di cittadinanza, la Fondazione si farà promotrice insieme ai vincitori di numerosi iniziative tra scuole, accademie, carceri, teatri e piazze della città nei mesi di ottobre e novembre.
In occasione della cerimonia di premiazione, prevista l’ultima settimana di novembre presso l’Auditorium Rai di Napoli, come da consuetudine la Fondazione Premio Napoli offre alla città uno spettacolo che vede coinvolto uno degli artisti insigniti (l’ingresso è gratuito). A esibirsi sarà il duo Rezza e Mastrella. Definito dalla critica come il più grande performer vivente, dissacratore e maestro di cinismo, Antonio Rezza metterà in scena uno dei suoi ultimi lavori realizzati insieme a Flavia Mastrella, scultrice con cui da decenni scrive e “disegna” lo spazio scenico.
“Quest’anno – afferma Gabriele Frasca, presidente della Fondazione Premio Napoli – è stato necessario assegnare un ex aequo, dal momento che le proposte della giuria hanno finito col convergere su autori ritenuti tutti meritevoli del riconoscimento. Quello che mi ha maggiormente colpito è che durante la discussione è emersa forse la caratteristica fondamentale che accomuna uno storico come Ginzburg a uno psicoanalista come Finzi, e un maestro di fumetti come Igort ad autori teatrali, pur così dissimili fra loro, del calibro di Punzo e Rezza & Mastrella. E questa caratteristica, neanche a dirlo, è la capacità di narrare non con le scorciatoie dell’immaginario ma con la materia greve e irresistibile del reale. A compimento di un anno che la Fondazione ha vissuto interamente nell’impegno di portare la cultura nei luoghi di detenzione, che rappresentano il reale della malavita organizzata non l’immaginario delle fiction, il Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana non poteva essere attribuito a nomi più adeguati e rappresentativi”. Assieme a un premio in denaro, ai vincitori sarà consegnata “Partenope”, una “statuetta” opera del maestro Quintino Scolavino. Cura la comunicazione visiva delle iniziative del Premio Napoli la fotografa Monica Biancardi.