Una Jointventure tra Johnnypizzaportafoglio “pizzerie itineranti” e Ape Street fooding, azienda leader al livello europeo nella creazione di veicoli Street food è stata presentata nell’ambito di un evento dedicato proprio al mondo del cibo di strada. L’iniziativa è il completamento di un progetto capace di generare un indotto economico di tutto rispetto: servirà a lanciare una nuovissima Apecar superaccessoriata con suppellettili e oggetti utilissimi per rendere l’esperienza del pasto in strada una scelta voluta e non obbligata. Il simpaticissimo tre ruote sarà pronto a novembre e avrà anche attenzione all’ambiente: in collaborazione con il professor Nicola Flora, del Gruppo Mobilarch, della Facoltà di Architettura, l’esercizio commerciale avrà anche alcuni elementi di arredo in materiale riciclabile, come il tavolino e la seduta di cartone pressato capace di sostenere un peso di 220 chili.
Non a caso il progetto è stato presentato da Johnnytakeue’, la pizzeria d’eccellenza che ha un’Apecar sul tetto con l’obiettivo di rendere lo street food un’esperienza da locale di tendenza: il nuovissimo format di viale Raffaello, 12 (al Vomero) così come gli Apecar dedicati alla pizza a portafoglio sono ideati da Giovanni Kahn della Corte, rampante imprenditore del mondo del food che ha già messo bandierine in mezza Europa trasferendo nelle grandi Capitali l’esperienza gastronomica tutta napoletana della pizza ripiegata in quattro.
L’accordo per la joint venture è stato firmato proprio da Giovanni e dal patron di Ape Street Fooding, Gianni Garofalo.
Nel corso della serata sono stati presentati anche i prototipi del lavoro dei giovani studenti della Federico II a partire dalla seduta ecologica.
All’interno, una sorpresa: l’arredo propone le “vecchie sedie” del banco di scuola. “Le abbiamo acquistate direttamente dai produttori di materiale scolastico”, rivela Johnny. Sarà come tornare all’asilo: l’ambiente ricrea lo spirito della scuola d’infanzia e pone nello stato d’animo di riprendere i giochi lasciati nell’età più spensierata. Ma sul forno da pizza non si scherza.
“Il nostro è un locale particolare, con un arredo giovanile e – conferma il titolare – con un forno di alta qualità, in materiale refrattario con piano biscotto di Sorrento”.
Il pizzaiolo, Aniello Buonocore, tutor pizzachef del Corso “Il cuoco della pizza” che si tiene in collaborazione
con l’Università della Pizza Mediterranea, ha presentato pizze realizzate con la farina del Molino Iaquone, Luna Rossa. “L’ha scelta il pizzaiolo, tra le nostre 25 diverse farine anche bio e macinate a pietra, per le sue caratteristiche”, ha spiegato Silvano Iaquone, nel campo da tre generazioni “
Il pomodoro, re del locale, è de “La Torrente” di Sant’Antonio Abate. “Giovanni ha scelto il Pomopizza, un prodotto che abbiamo studiato in base alle esigenze espresse dai pizzaioli, cioè tutta polpa liberata dai semi”, ha detto Giuseppe Torrente. Quanto ai latticini, sono del caseificio Euro Iovine di Crispano: mozzarella di bufala, ricotta, fior di latte e provola conosciuti anche a Tokyo, in Spagna, Francia e Gran Bretagna. “Ma presto saremo anche in Corea e in Cina, dove abbiamo già assicurato contatti e autorizzazioni”,ha annunciato.
Una menzione a parte va alla birra. “Abbiamo voluto la Zion, una birra da campione”, ha sottolineato Johnny. E’ prodotta a Cosenza dal pallanuotista italo-cubano Amaurys Perez, da Valentino Gallo, attuale bronzo olimpico a Rio De Janeiro e da Francesco Rende, mastro birraio dell’azienda.
Per il dolce, strepitose-coccolose novità firmate da Gay Odin e studiate su misura per il locale di viale Raffaello. “Abbiamo preparato accattivanti degustazioni di cioccolatini per coppie”, descrive Massimo Schisa di Gay Odin “Per noi è una sfida nuova, il cioccolatino che sposa il takeaway. Lo scatolino con panorama di Napoli da portare via come souvenir”.
Il format Johnnytakeue’ non si ferma al Vomero: “In programma abbiamo una nuova apertura a Milano, nei prossimi mesi”, ha anticipato Della Corte che ha anche annunciato gli step dell’immediato futuro. “Un locale a Napoli, uno ad Aversa e uno a Rende, in provincia di Cosenza e ancora un altro a Perugia”.