di Marco Martone
Vince ai punti, pareggia sul campo. Ancora un volta il Napoli raccoglie molto meno di quanto meriti, al termine di una partita gestita bene, dominata a tratti, durante la quale gli uomini di Sarri hanno creato almeno quattro occasioni da rete nitide e che invece è finita con la divisione della posta in palio. E quasi ci scappava una nuova beffa, visto che il Besiktas, pericoloso soltanto in un’occasione in 90 minuti, grazie a uno svarione di Koulibaly, aveva addirittura trovato la rete del vantaggio, a una manciata di minuti dalla fine, con un rigore di Quaresma, decretato in maniera un po’ generosa, ma non scandalosa, per un fallo di mani di Maksimovic su traversone di Aboubakar.
Un gol che rischiava di mortificare, come accaduto a Torino, lo spirito di reazione della squadra che invece ha trovato la forza per ripartire e trovare il meritato pareggio con la perla del capitano. Marek Hamsik, finalmente autore di una prestazione maiuscola in una partita di alto livello europeo, ha messo alle spalle di Fabri un pallone scagliato da quasi 20 metri con un sinistro chirurgico, sul quale l’estremo avversario non ha potuto fare altro che arrendersi. Il Napoli aveva giocato un ottimo primo tempo, andando vicino al gol con Gabbiadini e Insigne. Stessa musica nella ripresa con Callejon poco lucido a tu per tu con il portiere avversario, prima del rocambolesco finale.
Il pareggio lascia intatte le possibilità di qualificazione agli ottavi di Champions, anche se costringe il Napoli a battere la Dinamo Kiev e a conquistare almeno un punto sul difficile campo del Benfica, a meno che lo stesso Benfica non vada ad espugnare Istanbul, in quel caso i turchi sarebbero fuori gioco. Impresa non impossibile, dunque, anche per un Napoli che denota chiari problemi soprattutto nel reparto avanzato. L’assenza di una punta di ruolo e il ricorso sistematico al “falso nove”, in alternativa a un Gabbiadini che in nessun modo riesce ad essere incisivo, per se stesso e per la squadra, dimostrano le difficoltà nelle quali brancola l’allenatore, capace di dare al gruppo una fisionomia tattica importante che, purtroppo, a differenza dello scorso anno, non sempre si traduce in gol e vittorie.
La Champions ritornerà il prossimo 23 novembre con la sfida alla Dinamo Kiev, fanalino di coda del girone. Un solo punto per gli ucraini che determinano un risultato acquisito per il Napoli, indipendentemente da quanto accadrà nelle prossime gare. Gli azzurri, infatti, a meno di poco credibili tonfi, sono quasi certi di proseguire la loro avventura europea, visto che, nella peggiore delle ipotesi (non auspicabile), la formazione di Sarri sarebbe catapultata in Europa League come terza in classifica. Eventualità alla quale nessuno è disposto a pensare, prima almeno di aver venduto cara la pelle nelle due gare che mancano alla fine della prima fase della competizione.