di Fabio de Paulis
All’indomani del giuramento del nuovo Governo Gentiloni, successivo all’esito del recente referendum, con crescente incredulità gli italiani hanno registrato che il proprio NO, che voleva e doveva essere costruttivo e non distruttivo, come surrettiziamente fatto apparire, ha generato un clone di quello precedente. Dopo il Governo tecnico di Monti, con gli irreparabili guasti delle legge Fornero ed il dramma degli esodati, ma anche degli sprovveduti interventi nel mondo della giustizia, limitativi soltanto dei diritti dei cittadini. Dopo che il Governo Letta, durato il tempo di un amen e frutto di una legge elettorale dichiarata incostituzionale. E dopo che il Governo Renzi i cui risultati: tra Jobs act e voucher, aumento drammatico del debito pubblico e insofferenza generale, ha subito la mannaia del giudizio politico popolare, è la volta del Governo fotocopia.
Il quarto non direttamente indicato dagli italiani. L’ennesimo che farà i conti col futuro, sulla pelle degli italiani. A primavera, infatti, verranno sottoposti a referendum abrogativo, gli obbrobri di questi recenti governi tecnici e non, che non rispondono e mai risponderanno all’elettorato dei danni loro arrecati. Tramite referendum verrà chiesto in primis l’abrogazione delle disposizioni in materia di licenziamenti illegittimi. Si chiederà di ritornare alle tutele dell’art. 18, contenute nella Legge 300 del 1970 (Statuto dei lavoratori). In sintesi, l’obbligo delle aziende che hanno licenziato per motivi economici, di reintegrare nel posto, i lavoratori. Attualmente anche con sentenza del giudice favorevole al lavoratore viene negato il diritto al reintegro, venendo concesso solo se accertato il licenziamento come frutto di motivi discriminatori o per determinati motivi disciplinari. Verrà ancora chiesto di abrogare le norme sul lavoro accessorio. Di eliminare i voucher, resisi finalmente conto che tramite questi non si può costruire una pensione, né accedere ad un mutuo, avendo per converso favorito la precarietà per il decrescente numero di assunzioni a tempo indeterminato. Infine verrà chiesto di abrogare le disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalto. In sintesi, i Governi dispongono, e con lo strumento del referendum gli italiani abrogano. La scaturigine comune ? Nessuno li ha mai eletti.