di Marco Martone
Tanta neve, attesa per mesi, come la manna da cielo, come occasione di sviluppo, rilancio e turismo. Per chi a Roccaraso vive di neve e di tutto ciò che gravita intorno all’industria dello sci, le precipitazioni di questi giorni sono una notizia ottima, altro che disastro. Pur con le dovute attenzioni e precauzioni, da adottare in casi di fenomeni anche eccezionali, come quelli verificatisi nei giorni scorsi, abitanti e operatori del centro abruzzese, rivendicano il proprio diritto ad “amare” la neve, senza cadere nel tranello di trasformarla, paradossalmente, un limite e un ostacolo.
Eppure in questi giorni monta la protesta, proprio a causa di una sorta di “terrorismo” mediatico da parte di alcuni operatori dell’informazione, che hanno descritto e continuano a descrivere, Roccaraso e le altre località dell’Alto Sangro, come un inferno bianco, quasi irraggiungibile. La conseguenza di tutto questo, secondo alcuni operatori turistici della zona, è un netto calo delle presenze e il rischio di mandare in crisi il settore, proprio nel periodo più florido dell’anno dal punto di vista della richiesta e delle presenze. A tale proposito su molti social si moltiplicano le segnalazioni, anche attraverso video, di una situazione assolutamente sotto controllo, soprattutto dal punto di vista della viabilità stradale.
«Grazie alle menzogne di alcuni telegiornali la neve è diventato il nostro primo problema. Economia in ginocchio. Vergogna !!», denuncia dalla sua pagina Facebook Valentino Valentini dell’hotel Vetta d’Abruzzo, che poi chiede ai rappresentanti di categoria di «prendere una posizione decisa». Nei giorni successivi alle festività natalizia molti turisti, soprattutto napoletani, sono rimasti bloccati a Roccaraso, impossibilitati a mettersi in viaggio. Nella maggior parte dei casi, va detto, si trattava di automobilisti sprovveduti giunti a Roccaraso senza catene o gomme per la neve.
Purtroppo va detto che le previsioni meteo non sono rassicuranti. Si parla di “massima allerta, poiché nelle prossime ore assisteremo ad un nuovo marcato peggioramento atmosferico che andrà ad interessare in maniera più estesa la regione”.
Amedeo Di Natale, del ristorante Girarrosto, tende a rassicurare. «Ad ora è tutto tranquillo, dovrebbe nevicare fino a giovedì mattina poi migliora ma con tutti questi siti pseudo metereologici non ci si capisce più nulla e ci stanno creando danni economici non indifferenti. Ma siamo in inverno mica è agosto!».
«Attualmente non ci sono problemi- dice a Scrivonapoli Andrea Del Castello – si circola tranquillamente sia in paese che verso gli impianti di risalita. Qualche disagio c’è nella zona litoranea dell’Abruzzo, dove sono anche meno attrezzati a fronteggiare le emergenze».
Una polemica che segue quella dei giorni scorsi, contro l’Anas, da parte del presidente di Federturismo Abruzzo, Dario Colecchi, secondo il quale «la strategia con la quale l’Anas sta affrontando l’emergenza neve nell’Alto Sangro non solo non è condivisibile, ma sta creando enormi disservizi ai turisti che vanificano i grandi sforzi sostenuti da tutte le componenti del comparto per proporre un’offerta che è tra le più competitive del paese».
Colecchi, sottolinea «i ritardi e le disfunzioni che stanno emergendo a causa del sistema proposto dal responsabile regionale dell’Anas, Antonio Marasco, per affrontare l’ondata di maltempo. Capiamo e condividiamo la prudenza e la necessità di affrontare con tutti i protocolli di sicurezza la fase emergenziale, ma ormai siamo a quasi 60 ore dall’inizio della nevicata e non si capisce la necessità di tenere chiuso il tratto della statale 17 da Sulmona a Castel di Sangro, che resta una delle arterie più importanti dell’Appennino».