di Marco Martone

Alla fine hanno segnato proprio loro, due giocatori che per motivi diversi erano nell’ombra, ai margini della prima squadra, dimenticati…
Il primo, Milik, reduce dal doppio infortunio, rientrato da poco e utilizzato con parsimonia, anche troppa, da Sarri. Il secondo, Diawara, lasciato in naftalina per quasi tutto il campionato, a vantaggio di un Jorginho che non sempre ha dimostrato di meritare la titolarità assoluta del ruolo. Contro il Chievo sono stati i loro gol a far vincere il Napoli e a mantenere acceso il lumicino della speranza, quando ormai sembrava che il sipario sul campionato si fosse definitivamente calato.
La partita il Napoli l’ha fatta, come sempre, da protagonista, dominando dal primo all’ultimo minuto. Ma come ormai capita da qualche settimana, senza la lucidità necessaria, la brillantezza di inizio stagione, la capacità di fare la scelta giusta sotto rete e la rapidità d’azione che metteva in difficoltà qualsiasi avversario.
E così anche contro il Chievo il gol non arrivava, per la bravura di Sorrentino, certo, ma anche per la scelleratezza sotto rete di Callejon prima, Insigne poi e infine Mertens che ha coronato nel peggiore dei modi una prestazione assolutamente insufficiente, calciando male il rigore concesso a inizio ripresa a favore degli azzurri e parato agevolmente dal portiere gialloblù, che non ha dovuto fare altro che tuffarsi sul lato dove il belga indirizza, sempre, i suoi penalty.
L’errore dal dischetto ha innervosito la squadra, che ha cominciato a sbagliare in ogni parte del campo, compreso in difesa dove un appoggio avventuroso di Koulibaly verso Tonelli, intercettato da Giaccherini, ha permesso a Stepinski di portare in vantaggio gli ospiti. A quel punto in campo già c’era Milik che sarebbe diventato il protagonista del miracolo finale. Il polacco, infatti, ha prima pareggiato su cross di Insigne, unica perla per Lorenzo, di una partita anonima e caratterizzata dai soliti battibecchi con il pubblico, poi lo stesso Milik è andato a spizzare il corner del 93esimo, favorendo il destro di Diawara per l’apoteosi finale.
Il sogno, dunque, può continuare.