Il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo: «Bisogna risolvere in fretta, un suicidio negare l’accesso per i tanti turisti nel periodo di Natale». Il presidente della FIGAV Paolo Cappelli: «Perchè aspettare 18 mesi per intervenire? Per una piccola frana si poteva farlo molto prima»
Confesercenti Campania e la FIGAV (Federazione Italiana Guide Alpine e Vulcanologiche) lamentano la precarietà delle vie d’accesso al Vesuvio, rese impercorribili dopo il maltempo che si è abbattuto sulla Campania lo scorso 23 novembre. E’ infatti dal giorno dopo, dal 24, che il secondo sito campano per numero di visitatori (dopo Pompei) è chiuso, negando la visita ai tanti turisti presenti in Campania e tutto per una piccola frana proprio del 23 che si ebbe a quota 800 metri. Si ricorda inoltre che la Strada Provinciale 114 che da Ercolano porta a quota mille per l’accesso al “Gran Cono” è ancora chiusa per lavori di sicurezza, in conseguenza dell’incendio che devastò gran parte del Parco Nazionale nel luglio del 2017.
«Questa chiusura – afferma il presidente della FIGAV Paolo Cappelli -, oltre a danneggiare l’immagine turistica e i tanti visitatori che sona costretti a fare “dietro front”, sta danneggiando particolarmente l’indotto vesuviano, che si vede costretto a stringere i denti e sperare nella velocità del ripristino. Abbiamo ricevuto lamentele sulla lentezza dei lavori da parte di tour operator, vettori, taxisti, ristoratori e guide, che si vedono ancora una volta domande senza risposte».
I lavori, che sta svolgendo un gruppo della forestale, consistono nell’abbattimento di alberi, in prevalenza pini, logicamente morti, che potrebbero cadere in conseguenza di una bomba d’acqua o di un temporale intenso. «La messa in sicurezza – prosegue Cappelli –avrebbe meritato lavori in programmazione già qualche mese fa e non in emergenza e in un periodo così importante come quello natalizio. Non è facile garantire la sicurezza in zone boschive come quelle del Parco Nazionale, soprattutto in tempi nei quali il clima sta impazzendo, ma non si capisce perché si è dovuto aspettare un anno e mezzo, ed una piccola frana, per iniziare, e non programmare il tutto in tempi più ragionevoli e nei mesi di scarsissima affluenza di turisti».
Sabato è in programma un sopralluogo che potrebbe produrre la riapertura della strada, o almeno è quello che Confesercenti/FIGAVauspicano, insieme all’esortazione per i Carabinieri della Forestale di aumentare le unità lavorative impegnante nel ripristino. Sul tema è intervenuto anche il presidente Confesercenti Interregionale (Campania e Molise) Vincenzo Schiavo: «La questione è abbastanza grave, tenere chiusa la strada e non intervenire crea un duplice danno, di immagine e turistico. Siamo alle porte delle feste di Natale e con il boom di turisti è un autogol non offrire la possibilità di visitare un sito così importante come quello relativo al Vesuvio. E’ controproducente anche intervenire in questi giorni, a ridosso del Natale, a distanza quasi di un mese dal maltempo. Lo è per le aziende turistiche ma anche per i turisti e cittadini. Il danno è per tutti e anche di immagine: i cittadini dei paesi vesuviani possono anche aspattare e rimandare una visita al cratere, ma non i turisti. Pensiamo a quelli vengono dagli Stati Uniti o da altre parti del mondo: è mai possibile privare loro di questa chance dopo essersi sobbarcati ore e ore di viaggio?».
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