Intervistato dal direttore editoriale del VG21 Gianni Ambrosino, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ragiona a tutto campo sui temi dell’attualità locale e non solo. Le polemiche sul neo assessore alla cultura Eleonora De Majo e il nome del futuro successore in Comune, ma anche la situazione delle partecipate, il bilancio della recente ondata di maltempo e la corsa alle prossime elezioni regionali: questi alcuni dei temi nell’intervista di cui proponiamo a seguire alcuni estratti.
REGIONALI, MEGLIO CALDORO DI DE LUCA. SE IL CENTRO-DESTRA E’ UNITO DOVERE DI UN FRONTE COMUNE – “Io credo che il quadro sia ancora in evoluzione, ma se Caldoro e De Luca dovessero candidarsi e uno di loro vincesse, non nego che dialogherei molto meglio con Caldoro. Sul piano politico non c’è nessuna affinità essendo un alleato di Salvini, ma sul piano istituzionale potevamo parlarci e stringersi la mano. Io resto convinto del fatto che non ci sarà nessuno dei due, ma specie se il centro-destra fosse unito, abbiamo il dovere di fare fronte comune contro le destre, un’alternativa credibile e vincente. La responsabilità principale di questo percorso ricade principalmente su Pd e Cinque Stelle, che dopo la sconfitta in Umbria hanno perso il controllo della situazione. A Roma non si respira aria di stabilità, saranno decisive le elezioni in Emilia Romagna e Calabria, ma il clima ripeto è di divisione. Per questo rinnovo l’appello a correre tutti insieme con una coalizione civica, con persone che entusiasmino i cittadini, contro i partiti tradizionali. E’ un’operazione complicata ma la metteremo in campo”.
NUOVI ASSESSORI, LI HO SCELTI DA UOMO LIBERO – “Mi dovete dare atto che sono un uomo libero e coraggioso. In questi giorni sottoscrivo gli attestati di stima nei confronti degli assessori uscenti, significa che hanno lavorato bene. Ma io devo guardare all’oggi e al domani puntando sui giovani. Vedevo un po’ di stanca, sia negli uscenti sia a livello di squadra. Mi serviva più energia, consolidando e migliorando quanto fatto. Con Francesca Menna mi sono aperto allo spirito originario dei Cinque Stelle, quello dei meet-up, della politica fatta per strada, parlando di temi come l’acqua pubblica. Eleonora De Majo è una ragazza competente, laureata, colta, giovane. Non ha l’esperienza di Nino Daniele ma mi piacciono le sfide. E voglio ribadirlo: non è antisemita, anche perché noi come amministrazione abbiamo sempre coltivato la memoria dell’Olocausto e continuiamo a farlo. La sua posizione è critica nei toni ma esprime contenuti che condividiamo, anche perché è diretta al governo dello Stato d’Israele, che continua a non riconoscere il popolo palestinese e continua ad occupare illegalmente una terra non loro. Se questa giovane, la Menna e gli altri nuovi assessori non raggiungeranno gli obiettivi, me ne prenderò ogni responsabilità di fronte agli elettori”.
CANDIDATI A SINDACO? LO SONO TUTTI GLI ASSESSORI, COMPRESI GLI USCENTI – “Alessandra è solo uno dei possibili candidati. Un altro candidato potenziale è Nino Daniele, ma direi che tutti gli assessori in squadra – sia quelli attuali sia quelli appena usciti – possono esserlo. Non ci sono opzioni privilegiate, ma se dovessi delineare un profilo opterei per un giovane”.
LE CRITICHE DEI PARENTI SUI NUOVI ASSESSORI? C’E’ LIBERTA’ ANCHE IN FAMIGLIA – “Pensavo voleste dirmi che mia moglie mi avesse cacciato di casa, perché purtroppo non ci sono mai. La casa ormai è Palazzo San Giacomo e la città. Il fatto che riceva critiche anche dai miei parenti è il segno che ognuno ha il diritto di esprimersi. A me piace sempre la critica, meno l’invettiva”.
DOMANI IL FUTURO DI ASIA, ENTRO NATALE QUELLO DELLE PARTECIPATE – “Lo decidiamo domani, sto facendo le ultime valutazioni di natura formale. Dovrebbe essere una donna, iniziamo dal CdA per cambiare l’intera struttura che non ha assolto al meglio i suoi compiti. Entro Natale faremo un discorso simile per le altre partecipate, avremo così una macchina pronta per il 2021″.
MALTEMPO, SINDACI SOLI CONTRO L’EMERGENZA – “Il bilancio è stato pesante, questo giustifica le ordinanze che ho adottato e su cui purtroppo c’è stata ilarità. I venti degli ultimi giorni hanno prodotto voragini, la caduta di 80 alberi, gli interventi in 30 scuole. La vicenda di Venezia ci ricorda che crollano ponti, cornicioni, strade. Il nostro è un paese che cade a pezzi, e se non c’è un governo nazionale che investe, i sindaci sono le prime vittime di una situazione tragica, essendo gli unici a mettere risorse. Voglio sottolineare che le nostre scuole sono sicure, ma in tempi di cambiamento climatico può accadere di tutto. Tutto è a rischio, quindi bisogna contenerlo”.