In un’intervista esclusiva a cura dal direttore editoriale del VG21 Gianni Ambrosino, è intervenuto il questore di Napoli Alessandro Giuliano: “Napoli è bella. Una grande città, senz’altro impegnativa. Ho accolto il mio arrivo a Napoli con grande entusiasmo. Dirigere una questura importante, come quella di Napoli, è una grande soddisfazione. Mi ha colpito la sua vitalità”.
Dopo aver raccontato del suo impatto positivo con la città, il questore ha parlato di criminalità: “Ero al corrente dello spaccato criminale della città, avevo idee abbastanza chiare in base alla mia esperienza professionale pregressa. Il questore però si occupa anche di prevenzione, non solo d’investigazione. Al contrario di un’immagine scontata di Napoli, molta parte della città è vicino allo stato e alle istituzioni. Grandi fasce di popolazione di quartieri difficili ci inoltra forti richieste di legalità. La criminalità è trasversale, di tipo mafioso si insinua nei vari rami dell’economia anche nell’imprenditoria, non ha connotazione territoriale, si espande così in settori che non sarebbero propri. Ho trovato in questa città grande cooperazione istituzionale, un ottimo gioco di strada”.
Il questore si è anche espresso sulla piaga della microcriminalità: “Non la chiamiamo microcriminalità, sarebbe riduttivo, ma criminalità diffusa. Non ci sono in realtà numeri altissimi, deve ridursi la forbice tra criminalità reale e percepita. Dobbiamo farlo noi con l’attività di controllo, più efficace se in cooperazione. Giuliano ha poi lanciato un appello alla città: “Per noi è fondamentale per la prevenzione che ogni reato vada denunciato. La conoscenza esatta di ciò che avviene ci aiuta a localizzare il problema”. La chiosa finale dell’intervista è sugli eccessi della movida: “Io ho lavorato in diversi territori, assicuro che i fasti della movida non sono caratteristici di questa città. Ci vuole equilibrio tra divertimento e diritto al riposo. Sono i reati che vanno sanzionati”.