Incontro con Jacques Gubler, Guido Morpurgo e Annalisa de Curtis. Indifferenza. Tutto comincia da quella parola. Per questo ho voluto che fosse scritta nell’atrio del Memoriale della Shoah di Milano, quel binario 21 della Stazione Centrale da cui partirono tanti treni diretti ai campi di sterminio, incluso il mio. La chiave per comprendere le ragioni del male è racchiusa in quelle cinque sillabe. Perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. Liliana Segre.
In occasione della Giornata Internazionale della Memoria 2020, a Napoli, lunedì 27 gennaio alle ore 17.30, per la quarta edizione de “I Musei della memoria”, la Fondazione De Felice presenta a Palazzo Donn’Anna, l’incontro “21, Il binario nero dell’indifferenza. il Memoriale della Shoah di Milano dall’invisibile al visibile”.
Saranno ospiti d’eccezione Jacques Gubler, Professore Emerito dell’Accademia di Architettura di Mendrisio e Politecnico di Losanna, autore del libro Architettura dell’indelebile. Due Memoriali della shoah. Milano e Drancy, (Milano 2018), insieme a Guido Morpurgo e Annalisa de Curtis architetti progettisti del Memoriale della Shoah di Milano, unico luogo teatro di deportazioni in Europa ad essere rimasto intatto, vincolato dal Ministero per i Beni Culturali per il suo “interesse culturale storico particolarmente importante” e Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2015.
Dopo i saluti di Marina Colonna, Presidente Fondazione De Felice, Michelangelo Russo, Direttore del Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Napoli Federico II e Leonardo Di Mauro Presidente Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia, l’incontro sarà introdotto da Gioconda Cafiero dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’evento sarà salutato dalle note del Coro giovanile Le Voci del 48 diretto dal Maestro Salvatore Murru a cura del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini.
Luogo di memoria e di incontro, il Memoriale della Shoah di Milano è situato negli spazi sottostanti alla Stazione Centrale di Milano, un’area originariamente adibita alla movimentazione dei vagoni postali che tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci e agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento. Il 6 dicembre 1943 partì il primo convoglio di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo, entrambi diretti ad Auschwitz-Birkenau. Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sopravvisse. Tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne.
La Fondazione Memoriale della Shoah di Milano rende omaggio alle vittime dello sterminio e rappresenta un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah. Un luogo di commemorazione ma anche uno spazio per costruire il futuro e favorire la convivenza civile. Vuole essere, infatti, un luogo di studio, ricerca e confronto: un memoriale per chi c’era, per chi c’è ora ma soprattutto per chi verrà. Nel gennaio del 2017 viene sottoposto a tutela dal Ministero per i Beni Culturali per il suo interesse culturale e storico particolarmente importante.
Il linguaggio architettonico dei musei della Shoah appartiene per intero e inequivocabilmente alle tendenze più espressive dell’arte contemporanea. L’involucro fisico oltre che a custodire, organizzare e mostrare quanto si trova all’interno, diventa a resonator of memory, cassa di risonanza da cui riecheggiano ricordi e sensazioni profonde. Comunica in termini visivi il concetto di memoria e suscita nel fruitore una reazione emotiva e sentimentale.
L’evento è organizzato in collaborazione con il DiArc, Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia patrocinia l’iniziativa che è accreditata con 4 CFP presso il CNAPPC.
La Fondazione Ezio De Felice, che svolge e promuove da oltre un decennio attività di studi e ricerche nel campo della conservazione e della museografia, organizza dal 2017 “I Musei della Memoria, architetture che raccontano“, ciclo di conferenze a cadenza annuale con i protagonisti dell’architettura internazionale in occasione della ricorrenza del 27 gennaio. L’obiettivo è quello di articolare un percorso che analizzi quelle strutture museali che già nella loro espressione architettonica, prima ancora che nel percorso didattico/espositivo, annunciano ed anticipano temi che poi all’interno vengono articolati e sviluppati dall’allestimento museale e dagli spazi espositivi. “Architetture che raccontano”, per l’appunto, che ricorrono ad un linguaggio simbolico/educativo già dall’esterno recuperando il valore iconico dello spazio costruito, vocazione appartenuta alle architetture del passato e che oggi rischia di essere dimenticata.
Nel 2017 Andrea Wandel della Trier University of Applied Sciences ha presentato il Judische Center di Monaco di Baviera, nel 2018 Paolo Coen dell’Università degli Studi di Teramo ha illustrato l’architettura di Moshe Safdie a Yad Vashem a Gerusalemme, e nel 2019 Andràs Palffy della Technische Universität Wien ha presentato il progetto dello studio Jabornegg & Palffy del Museum Judenplatz a Vienna.
Fondazione De Felice – Palazzo Donn’Anna
Napoli, Largo Donn’Anna, 9 (via Posillipo)
www.fondazionedefelice.it
Incontro a ingresso libero fino ad esaurimento posti
I Musei della Memoria 2020 – Biografie ospiti
Jacques Gubler
Ha studiato presso l’Università di Losanna, dove è stato allievo di Enrico Castelnuovo. Si specializza in storia dell’architettura sotto la guida di James F. O’Gorman presso l’Università della Pennsylvania a Philadelphia e in seguito conseguirà un dottorato in storia dell’arte all’Università di Losanna. Critico e storico dell’arte e dell’architettura è professore emerito all’Accademia di Architettura Università della Svizzera Italiana e al Politecnico di Losanna, ha insegnato all’University of Pennsylvania, al Politecnico di Zurigo e al New Jersey Institute of Technology. Nel 1999 diventa docente della scuola di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio, Numerose le sue pubblicazioni sull’architettura moderna e contemporanea, tra le quali: Motion, émotions. Architettura, movimento e percezione, Milano 2014, Cara Signora Tosoni: le cartoline di Casabella 1982-1995, Milano 2005, Nazionalismo e internazionalismo nell’architettura moderna in Svizzera, Milano 2012. Ha recentemente pubblicato Architettura dell’indelebile. Due Memoriali della shoah. Milano e Drancy, Milano 2018.
Guido Morpurgo
Si è laureato al Politecnico di Milano nel 1989 dove ha conseguito il Dottorato in Progettazione Architettonica e Urbana e dal 2011 insegna Composizione Architettonica come titolare di un Laboratorio di progettazione del corso di Laurea Magistrale. Nel 2000 viene invitato dal Prof. Vittorio Gregotti a far parte dello studio Gregotti Associati International, nel quale è Associato fino al 2008. Professore invitato dall’Università IUAV di Venezia, è stato titolare di una Laboratorio di progettazione nel Workshop internazionale W.A.VE. nelle edizioni 2014 e 2015. Nel 2006 fonda con l’Arch. PhD Annalisa de Curtis lo studio Morpurgo de Curtis Architetti Associati, sulla base di una collaborazione stabile che risale al 1996, periodo in cui si segnalano i primi riconoscimenti nell’ambito della progettazione architettonica e degli interni, nei premi Domus/In-Arch, “Luigi Cosenza” e Premio Giovani dell’Accademia Nazionale di San Luca. Nel 2015 ottiene insieme ad Annalisa de Curtis la Menzione d’Onore nel premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana, col Memoriale della Shoah di Milano, opera pubblicata in Italia e all’estero e vincolata dal Ministero dei Beni culturali.
Annalisa de Curtis
Studia architettura presso l’Università FAUP di Porto e il Politecnico di Milano dove consegue, cum laude, il Dottorato in Progettazione Architettonica e Urbana e insegna Architettura degli Interni e Allestimento al corso di Laurea Magistrale. Nell’Anno Accademico 2016-2017 con Guido Morpurgo ha dato forma al workshop internazionale Waliców Project – Form and Transformation. A memorial of the Present between formers Warsaw Ghetto’s Ruins, in collaborazione con la Faculty of Architecture of the Warsaw University of Technology, il Consolato della Repubblica di Polonia a Milano e la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, i cui risultati sono raccolti nel sito ufficiale del Politecnico di Milano www.walicowproject.polimi.it
Dal 2015 insegna all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Management del Museo e dei Servizi museali al primo anno di magistrale dell’Interfacoltà di Economia, Lettere e Filosofia e tiene un laboratorio di museologia applicata dal titolo La nuova Museografia: alla ricerca del museo, presso il Master di II livello in Museologia, Museografia e Gestione dei Beni Culturali.
PROGRAMMA
I Musei della Memoria architetture che raccontano – IV edizione
lunedì 27 gennaio 2020 – ore 17,30
Fondazione De Felice – Palazzo Donn’Anna
Napoli, Largo Donn’Anna, 9 (via Posillipo)
21- IL BINARIO NERO DELL’INDIFFERENZA.
IL MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO
DALL’INVISIBILE AL VISIBILE
Incontro con
Jacques Gubler
Professore Emerito Accademia di Architettura di Mendrisio e Politecnico di Losanna
Guido Morpurgo e Annalisa de Curtis
Morpurgo de Curtis Architetti Associati
Saluti di
Marina Colonna
Presidente Fondazione De Felice
Michelangelo Russo
Direttore Diarc Università degli Studi di Napoli Federico II
Leonardo Di Mauro
Presidente Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia
Introduce
Gioconda Cafiero
Università degli Studi di Napoli Federico II
Apre l’incontro
Coro giovanile Le Voci del 48 diretto dal Maestro Salvatore Murru
a cura del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini