Ci vogliono 45 minuti per leggere l’istant book della giornalista Serena Romano: ma bastano per intuire che cosa è successo veramente in questi 5 mesi di pandemia punteggiati dalle controversie di una “scienza” spesso strabordante e poco trasparente, che ha fatto danni non solo per incompetenza, ma anche per altri interessi.
Ebbene, la ricostruzione dei fatti proposta in questo book, come si legge su Quotidiano Napoli ha proprio questo scopo: non individuare i colpevoli, ma fornire un contributo alla ricerca di errori spesso liquidati con frasi consolatorie – “La maggior parte dei Paesi ha fatto gli stessi sbagli”- forse utili a giustificare gli errori, ma non a spiegarli. A noi, invece, oggi serve capire DOVE SI E’ SBAGLIATO per non sbagliare di nuovo. Scoprendo anche quali conflitti di interessi si nascondono dietro “errori” sospetti; dietro il contrasto a farmaci come l’idrossiclorachina e l’ostilità al plasma naturale per favorire quello sintetico; scoprendo perché gli SOS di centinaia di medici che hanno “disobbedito” alle direttive dei consulenti governativi per salvare vite umane, sono rimasti inascoltati; quali scenari internazionali fanno da sfondo a quelli italiani; quali sono le minacce alla libertà di stampa emerse in questa pandemìa”, commenta l’autrice, che aggiunge: “Questo book, dunque, partendo dai fatti, offre uno spunto di riflessione sui nuovi poteri, interessi, esigenze non solo sanitarie tirate in ballo dal coronavirus. E sulla nuova sfida che la società civile e la comunità scientifica dovranno affrontare per rispondere all’interrogativo: “Che cosa non ha funzionato nella strategia anti-coronavirus in Italia?” Perché, in mancanza di risposta, rimane sospeso l’altro interrogativo, quello fondamentale: “Come se ne esce veramente?” .
A mano a mano che va avanti, però, il diario prende l‘andamento di un libro giallo. Soprattutto per certe strane contraddizioni fra la realtà dei fatti e la lettura che ne fanno gli “scienziati”: spesso inquinata da pareri che spiazzano i cittadini, la politica, la stampa e perfino gli intellettuali più attenti e preparati. L’emergenza sanitaria, infatti, ha portato nelle case degli italiani dei nuovi protagonisti: gli “esperti”, autori di verdetti infondati o di pareri qualificati che hanno condizionato le scelte della politica.