Delle due una

di Fabio de Paulis

I delatori hanno avanzato l’ipotesi che non è stata osservata la cosiddetta “bolla” fiduciaria da parte del Napoli, vicenda oggetto di indagine conoscitiva da parte della Procura FIGC che avrà il suo esito nel caso di violazione dell’eventuale protocollo, sempre che l’eventuale comportamento incriminato non sia stato assolto ottemperando a quanto già previsto dalla normativa statale. Ora però c’è ancora qualcosa da dover valutare. Nel momento in cui un lavoratore di qualsiasi azienda, quindi anche un calciatore, risultasse positivo ai controlli covid, l’azienda DEVE comunicare all’Asl di appartenenza il nominativo e i suoi CONTATTI STRETTI, al fine di mappare e controllare la diffusione del virus. Messi in isolamento fiduciario comunicando all’ASL il luogo ove svolgerebbero la quarantena, i cosiddetti affetti dal virus verranno sottoposti ad ulteriori tamponi per verificarne la positività o meno.

A questo punto l’ASL di competenza deve diffidare o invitare, che dir si voglia, i positivi al covid, a non lasciare il luogo scelto per la quarantena. Ebbene, l’ASL di Napoli, ai fini della tutela della sanità pubblica e privata, come abbiamo visto lo ha fatto, in quanto per legge tenuta a farlo. Il Napoli dal canto suo ha comunicato i giocatori positivi perché era obbligato a farlo per tutti i motivi sopra espressi. Ma la domanda adesso è: IL MILAN, IL GENOA E LA JUVENTUS hanno comunicato alle rispettive ASL di competenza i nominativi dei loro tesserati risultati positivi? Supponiamo di si. Allora perché le rispettive ASL non sono intervenute per gli adempimenti previsti, invitando le società a non partire o a non spostarsi dal luogo prescelto per svolgere la quarantena fiduciaria? Tanto è vero che i nazionali della Juve non sono ancora partiti per rispondere alle convocazioni della Nazionale. QUINDI, o sono state inadempienti rispetto al rischio di diffusione del virus le società, oppure lo sono state le ASL, in particolare quella di Genoa che non intervenendo ha provocato a cascata tutto quello che oggi sta succedendo a lei stessa, che da due è salita a 22 positivi, e al Napoli. Cosa dovrebbe invece accadere adesso? Assunta la “notitia criminis” volutamente tra virgolette, le Procure ordinarie di quelle città, dovrebbero attivarsi per accertare i gravi comportamenti omissivi che sono stati commessi dalle ASL di appartenenza, ovvero dalle società, perché parrebbe che fare le cose secondo legge, per una certa parte del mondo del calcio, sarebbe sbagliato.