L’emergenza sanitaria non ferma il tradizionale Family day che l’Ospedale Evangelico Betania organizza ogni anno. Genitori, fratellini, nonni, zii e zie potranno visitare i loro piccoli “combattenti” ma attraverso un video-collegamento in contemporanea. I familiari troveranno i loro piccoli vestiti con le creazioni realizzate dalla Sig.ra Mena Renzi coordinatrice dell’associazione “Cuori di Maglia”. È una delle iniziative messe in campo dal Dipartimento materno-infantile dell’Ospedale diretto dal dott. Marcello Napolitano organizzate per sensibilizzare sul tema della nascita pretermine e accendere i riflettori su una realtà spesso sconosciuta ai più, ma con bisogni assistenziali di alta specializzazione, coniugati all’umanizzazione delle cure e alla presa in carico del piccolo paziente e della sua famiglia.
“Come in molte TIN del mondo, anche noi all’Ospedale Evangelico Betania festeggeremo la Giornata della prematurità per essere più vicini anche solo con il pensiero ai nostri supereroi ed alle loro famiglie” – afferma il Direttore della UOC di Neonatologia e TIN Marcello Napolitano – “ma anche per divulgare la conoscenza di una realtà assistenziale che purtroppo viene scoperta dai più solo in occasione di un parto pretermine”.
Durante il collegamento sarà mostrato un video sulle iniziative messe in campo per completare il progetto di benessere del neonato, sostenute economicamente dalla Fondazione Evangelica Betania e dall’Associazione Pulcini Combattenti onlus e quotidianamente erogate ai nostri piccoli pazienti e ai loro genitori a completamento dell’assistenza.
A causa delle restrizioni imposte dall’attuale normativa COVID-19 non sarà possibile l’ingresso in presenza di tutti i familiari, in particolare nonni e fratellini: abbiamo, però, superato questa difficoltà organizzando un collegamento da remoto per ogni famiglia, con un tempo prestabilito nel quale i familiari tutti possono connettersi con il reparto e chiaramente con i genitori e il piccolo paziente.
“La cura del neonato ricoverato e della sua famiglia è sicuramente al centro del nostro progetto assistenziale: tutte le famiglie vengono sostenute e assistite attraverso il Servizio di Follow up e Day hospital che anche durante questo anno ha funzionato regolarmente, senza interruzioni, per poter ancora di più essere punto di riferimento per le coppie e per i loro piccoli”, aggiunge Napolitano.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, invece, nella giornata di martedì 17 l’ospedale sarà illuminato di viola come molti altri ospedali in Italia e nel mondo e come importanti monumenti.
“Durante il video-collegamento con i familiari dei neonati, presenteremo l’ultimo progetto partito nel nostro dipartimento sul sostegno psicologico alle famiglie, attraverso la psicoterapeuta dott.ssa Ricci che coordina incontri di gruppo o individuali per il singolo genitore o per la coppia che desidera avere un sostegno psicologico”, conclude Napolitano.
Quest’anno all’ospedale Betania sono nati già 1788 bambini, di cui 220 solo nel mese di ottobre che lo fanno essere il secondo punto nascita per numero di nati della Regione Campania, dove la morbidità e la mortalità per ciò che concerne l’assistenza al neonato prematuro e/o patologico è tra le più basse in Italia. L’Ospedale Evangelico Betania sin dai primi giorni della pandemia, ha attivato tutte le procedure e i protocolli previsti dai decreti e dalle direttive nazionali e regionali, inerenti la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Il Pronto Soccorso ostetrico ed il percorso nascita
hanno accessi indipendenti dal Pronto Soccorso ordinario e sono stati messi in sicurezza secondo le più attuali indicazioni internazionali del risk management sanitario.
In reparto sono presenti ormai da qualche anno la figura dell’osteopata e della logopedista, in particolare dott.ssa Ferola e dott.ssa Tardocchi , che trattano i nostri neonati rispettivamente per ciò che concerne gli aspetti posturali e quelli relativi alla suzione/deglutizione
C’è inoltre la presenza di infermiere esperte del “Tocco Dolce” o massaggio infantile coordinate dalla dott.ssa Minichino, formatrice ed esperta anche del Baby Wearing o “il portare in fascia “che tanto riallaccia il legame tra mamma e neonato dopo la parentesi della terapia intensiva.