Eleonora Belfiore
“Finché c’è scuola c’è speranza – Per piantare l’albero della tolleranza, della condivisione e dell’inclusione” (L’Erudita Edizioni), il nuovo saggio della giornalista e docente Angela Cascella, è stato presentato da “Raffaello”, nota libreria e vivace polo culturale del Vomero. Il testo pone ai lettori importanti riflessioni sul mondo della scuola, soprattutto alla luce degli inediti scenari causati dalla pandemia e dalle trasformazioni, non sempre positive, di una società che sta cambiando in fretta.
Con Angela Cascella erano presenti il giornalista Giuseppe de Silva che ha moderato l’incontro, la Dottoressa Alessandra Trezza, docente, e la Dottoressa Eleonora Belfiore, giornalista e editor.
Le emozioni, il vissuto, di una docente e di una dirigente, che nel suo percorso ha vissuto gioie e dolori senza arrendersi mai, sono donati al prossimo in modo empatico e genuino. Il saggio è anche un doveroso tributo alla categoria, troppo spesso offesa e denigrata, degli insegnanti che invece sono chiamati a sopperire alle mancanze, ingiustificabili, della famiglia, e che vengono di sovente lasciati da soli.
Con uno stile fresco e accattivante, lʼautrice dipinge un universo che sembra uscito dalla grintosa penna di Jo March, la superba eroina del capolavoro di Louisa May Alcott (dove non a caso si parla anche di una scuola inclusiva e aperta a tutti) e compie un volo di grande efficacia dal particolare (la scuola) allʼuniversale (la società con le sue luci e le sue ombre), che incanta e che inchioda il lettore al testo sino allʼultima pagina.
Già dal titolo dellʼopera, così significativo, è evidente lʼobiettivo dellʼopera: la scuola come luogo dove apprendere il valore salvifico e rigenerante della tolleranza, della condivisione e dellʼinclusione. Un monito a stroncare sul nascere e a condannare ogni forma di discriminazione e di bullismo.
Tanti i temi di scottante attualità affrontati in questo saggio, solo apparentemente di nicchia.
Infine, i contributi di Paola Ambrosio, Anna Borriello e Leonardo Abazia e dello stesso Giuseppe de Silva, donano valore aggiunto ad un testo che si legge piacevolmente.
Soprattutto, questo libro parla di speranza, il motore che ci guida verso una storia diversa. Ed è proprio quello di cui abbiamo bisogno in questi tempi difficili.