Santuario di Pompei, porte aperte per i profughi

In atto una catena di solidarietà per inviare in Ucraina beni di prima necessità

Le Opere di Carità del Santuario sono pronte ad accogliere i rifugiati. In atto una catena di solidarietà per inviare beni di prima necessità. In queste ore, nelle Opere di Carità del Santuario di Pompei sono state accolte alcune donne ucraine con i loro figli. In parte, sono state ospitate nel Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Paolo II”, mentre altre sono state ospitate a Casa Emanuel, nel Centro Beata Vergine del Rosario. Sempre pronto ad accogliere chi è nel bisogno, il Tempio mariano, Tempio di fede e di carità ha, infatti, da subito offerto la propria disponibilità a ospitare rifugiati ucraini. Le Opere di Carità del Santuario fondate dal Beato Bartolo Longo sono da sempre un rifugio sicuro, un luogo pieno di amore e di attenzioni per chi è meno fortunato. Accogliere bambini e profughi ucraini è una scelta impegnativa che anche molte famiglie si sono dette pronte a fare. Il Santuario, in collaborazione con la Caritas diocesana, guidata dal diacono Vincenzo Passarelli, e i responsabili delle altre Opere, sta diffondendo informazioni utili per poter offrire la propria disponibilità.