Mala fede, le indagini del capitano Mariani

Un giallo che esplora gli abissi del satanismo a Napoli e nel Vesuviano

Giulio Mariani è tornato. “’ O Capitano” e i suoi carabinieri fanno scattare l’ennesimo blitz nelle librerie di tutta Italia portando sugli scaffali il terzo giallo che il giornalista Giovanni Taranto dedica all’ormai famoso detective dell’Arma.

Per fare un bel libro ci vuole una buona storia, e quella di Mala fede lo è, profonda, misteriosa e intrigante, di respiro internazionale. Ci vuole lo stile giusto, e questo, così teso, veloce, ricco e sorprendente, lo è di sicuro. Ma anzitutto ci vuole un grande personaggio che ce la racconti. Ecco, il capitano Mariani non è il solito detective da romanzo giallo, è un vero e proprio “uomo che cerca”: inquieto, appassionato e tenace. Ironico e acuto. Soprattutto umano. Il punto di vista giusto per far luce nella complessa metà oscura di una realtà contraddittoria, grottesca e feroce come la Napoli, il Vesuviano, l’Italia e il mondo, tanto degli anni Novanta, in cui è ambientato il romanzo, quanto di oggi. E il bello è che non è da solo. Qui ce ne sono tanti come lui, un bellissimo gruppo di personaggi, non solo tra gli investigatori, a cui affezionarsi. Da attendere e seguire ancora, con impazienza, nella prossima storia.

Carlo Lucarelli

IL LIBRO Nella terra in cui le viscere del vulcano celano fiumi di magma, un altro fuoco arde, sotterraneo. È quello violento e malvagio della vendetta, covata a lungo da un gruppo di misteriosi individui decisi a colpire al cuore uno dei centri più sacri della fede vesuviana. Un piano diabolico, studiato nei minimi dettagli, per sottrarre un oggetto-simbolo caro a milioni di fedeli, oltraggiarlo e distruggerlo in nome di una perversa devozione all’oscurità più profonda. Eventi apparentemente inspiegabili e segnali inquietanti si intrecciano gettando sull’intera vicenda l’ombra del soprannaturale, fino al compimento del crimine nel modo più clamoroso e inspiegabile. Ad agire sono stati uomini o qualcosa arrivato dagli abissi del male? Sarà la razionalità del capitano Mariani a dover arginare il panico e trovare il bandolo di una matassa che mescola misteriose sette e criminalità comune, agenti del Vaticano e incursioni della camorra. Con la Pm Clara Di Fiore, gli uomini del Nucleo Operativo e l’amico nerista Gianluigi Alfano, il detective dell’Arma dovrà fare luce su un duplice anomalo rapimento, fatti di sangue e il furto d’arte del secolo, spingendosi fin quasi a un incidente internazionale. Un giallo che esplora la presenza del satanismo a Napoli e nel Vesuviano, e allo stesso tempo punta un faro sul rapporto distorto delle mafie con la religione. Un romanzo che propone anche un’attenta narrazione di eventi reali che hanno segnato il profondo percorso di fede e nuova conversione di Bartolo Longo, una delle figure più carismatiche del cattolicesimo vesuviano, il cui passato oscuro è ignoto ai più.

GIOVANNI TARANTO è giornalista specializzato in cronaca nera, giudiziaria, investigativa. Sue alcune delle più importanti inchieste sulla camorra del Napoletano. Dal 2019 al 2021 ha presieduto l’Osservatorio permanente per la legalità oplontino. È stato tra i fondatori di Metropolis Network, dal 1995 al 2013 una delle realtà di punta del giornalismo in Campania. Come direttore di Metropolis TV, realizzando programmi con magistratura e associazioni antiracket, ha contribuito a svelare molti retroscena del crimine organizzato e della mafia del Vesuvio. È condirettore di «Social News», house organ di Auxilia onlus, e vicepresidente della Commissione legalità dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Tiene seminari in diversi atenei e in Master di alta formazione in Criminologia clinica. Cintura nera 7° Dan di Taekwondo e 4° Dan di Hapkido, è Grand Master Unitam/Song Moo Kwan. Insegna arti marziali nella scuola pubblica, per l’autodifesa femminile e per il recupero dei minori a rischio. È un operativo del Gruppo di Fatto della sezione di Pompei dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Ha esordito con La fiamma spezzata (Avagliano, 2021). Il romanzo successivo, Requiem sull’ottava nota (Avagliano, 2022), è stato vincitore del Premio Mysstery 2023 al Festival del giallo di Napoli.