Agli inizi del Novecento Napoli è il principale porto europeo dell’emigrazione verso “La Merica”. Nel capoluogo partenopeo hanno una propria rappresentanza o fanno scalo una settantina di compagnie di navigazione e, come scrive Francesco Saverio Nitti nel 1910, si registra un «numero di partenze d’emigranti che supera quello dei due maggiori porti del Mediterraneo uniti assieme» e «supera assai Anversa, Rotterdam e i grandi porti del Nord, mantenendo il primato su Amburgo e Brema».
Con “Italiani d’America – La grande emigrazione negli Stati Uniti”,edito da Il Mulino, Mario Avagliano e Marco Palmieri, mentre, fra le parole scritte, quasi si sente risuonare il celebre brano che E. A. Mario compose nel 1919, “Santa Lucia luntana”, si esplora un grande affresco corale di un fenomeno collettivo che giunse a interessare intere comunità, in particolare del Mezzogiorno, testimoniato da vicende e testimonianze inedite. Il volume viene presentato a Napoli, nella suggestiva Sala dei Catasti dell’Archivio di Stato, sabato 14 dicembre, alle ore 10:30, nel luogo ove sono conservati i passaporti – oggi inseriti in una grande ricerca – di coloro che partirono sui “bastimenti” dal Porto fino agli anni ’50 del ‘900. Un materiale di ricerca inedito e approfondito, che valorizza una declinazione del grande ruolo di memoria collettiva dell’Archivio di Stato, a cui Avagliano e Palmieri attingono e ne fanno emergere l’importanza, insieme ad altre fonti italiane e americane. È un libro che parla di speranze di una vita migliore, ma anche di sofferenze fisiche e morali, nonché di umiliazioni, grazie a lettere, diari, racconti, canzoniche ci immedesimano in una vicenda corale coinvolgente due Paesi.
Un evento unico, impreziosito da letture e dai canti dell’emigrazione, organizzato in collaborazione con il Museo dell’Emigrazione Italiana, l’Associazione per l’Italia nel Mondo, l’Ordine dei Giornalisti della Campania e l’Associazione Meridiani.