Chi sono gli uomini pubblici al di là del ruolo istituzionale con cui vengono identificati? A questa domanda ha provato a dare una sua personale risposta Francesco Cortese nel volume “Un gentiluomo napoletano” (Guida Editori), ritraendo la personalità di Antonio Coppola, l’attuale presidente dell’Automobile Club Napoli. Figura di spicco della società napoletana, da oltre quarant’anni impegnato in attività e iniziative finalizzate alla tutela dei diritti degli automobilisti e, più in generale, di tutti gli utenti della strada, Coppola ha saputo conquistarsi una indiscussa credibilità ed autorevolezza tra i cittadini e nelle istituzioni per capacità, concretezza delle proposte ed acuto spirito critico. Partendo da queste considerazioni, e forte di un osservatorio privilegiato unico – la profonda e sincera amicizia che da quasi mezzo secolo lo lega a Coppola, maturata nel vissuto comune in ACI – Cortese ha voluto portare alla luce quegli aspetti reconditi della personalità del protagonista del suo libro, delineando i caratteri della sua irresistibile carica carismatica e l’attaccamento alle radici della sua città. Per una più nitida messa a fuoco del personaggio, Cortese si è avvalso anche della preziosa guida costituita dai maggiori interpreti del pensiero filosofico, della politica, della storia e delle arti.
Di questo “gentiluomo napoletano” e del suo vivo interesse per i temi della mobilità, del turismo, dell’ambiente, della giustizia e della legalità si è parlato presso l’Istituto di Cultura Meridionale, presieduto dal console onorario della Bulgaria, Gennaro Famiglietti, in occasione della presentazione del libro di Francesco Cortese. Moderati dal direttore del TGR Campania, Antonello Perillo, sono intervenuti il Cardinale Crescenzio Sepe, il presidente della Fondazione Premio Napoli Domenico Ciruzzi, l’editore Diego Guida ed i prefatori del libro: il Procuratore Generale di Napoli, nonché presidente del seminario giuridico dell’Automobile Club partenopeo Luigi Riello ed il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna.
Giornalista, scrittore, critico d’arte e funzionario in congedo del Pubblico Registro Automobilistico dell’ACI, Cortese in apertura ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a cimentarsi in questa opera. “Raccontare, come credo d’aver fatto – ha detto – i comportamenti di vita dell’amico Antonio mi è sembrata cosa giusta. Gli uomini come lui hanno la saggezza di sapere invecchiare. Non cerca mai di sapere in anticipo quel che verrà domani, perché impiega il suo tempo a costruirlo. Una vita, la sua, cadenzata da intervalli dove rinnova promesse fatte a se stesso, fatte al proprio cuore. Fare e ancora fare per vivere la vita insieme agli altri e fino in fondo”.
“Generoso, leale, legato con intelligenza alle migliori tradizioni della Napoli che ama intensamente, dotato di grande cultura e di profonda sensibilità – ha affermato Riello – Coppola è consapevole dei problemi e dei drammi che feriscono questa splendida città e il suo territorio e, tuttavia, è sempre ottimista perché fiduciosamente convinto dell’importanza del contributo che le persone perbene, gli onesti, gli uomini di buona volontà come lui possono e debbono dare per vedere finalmente la luce in fondo al tunnel”.
“C’è un concetto che più di ogni altro mi lega ad Antonio Coppola – ha aggiunto Verna -, al di là dell’importanza della cultura del fare. È quello della legalità. Solo facendo buone regole e poi rispettandole, senza se e senza ma, una comunità può armonicamente crescere. Egli mette insieme soprattutto sui suoi temi magistrati e giuristi. È un metodo da seguire, perché offre alla politica spunti decisivi al di là di quelli che sono gli schieramenti”.
“Non so quanto io somigli al personaggio descritto nel libro – ha commentato, in conclusione Antonio Coppola – ma sicuramente la lente amicale distorta ha portato l’autore di questa insolita biografia a minimizzare i difetti e ad esaltare i pregi che mi sono riconosciuti ed attribuiti. Comunque lo ringrazio, come ringrazio tutti i partecipanti, gli amici citati nel libro e quelli non presenti in queste pagine. Mi auguro di meritare la generosa considerazione riservatami da Cortese, dagli autori delle prefazioni, dal Cardinale Sepe e da quanti sono interventi qui oggi. Grazie di cuore”.
L’incontro si è chiuso con la benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe che ha definito Coppola “l’uomo del fare, ma ancor più l’uomo dell’essere che lo porta ad aprirsi verso l’altro, verso la comunità, mettendosi a disposizione della città per contribuire al suo miglioramento. Il nostro rapporto – ha aggiunto l’Arcivescovo – nasce sulla base dei 10 comandamenti. Ne abbiamo definiti altrettanti per una mobilità responsabile che costituiscono l’ossatura della campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale ‘A Maronna t’accumpagna…ma chi guida sei tu! che portiamo avanti da oltre dieci anni nelle scuole e nelle parrocchie. Insieme abbiamo fatto indossare il casco al Papa proprio per rafforzare il nostro messaggio di rispetto delle regole e della vita. Appuntamento, allora, al prossimo libro”.
Nel corso della manifestazione, che gode del patrocinio morale del Comune di Matera e della città di Plovdiv, Capitali Europee della Cultura 2019, l’attrice Antonella Stefanucci si è esibita in una coinvolgente lettura di alcuni brani del libro di Cortese, mentre gli artisti Stefano Draetta e Antonio Cerullo hanno deliziato la platea con un apprezzato concertino classico napoletano.