Al via venerdì 20 maggio il nuovo grande progetto dell’università degli studi di Napoli “L’Orientale” sui luoghi storici di Eboli, per la precisione nella frazione Santa Cecilia, che sono di proprietà dell’Ateneo. Assegnata gran parte dei lotti dei terreni ad aziende agricole locali con una prospettiva di dare lavoro a oltre trecento persone, creando ricchezza e rendendo possibile una produzione su larga scala di diversi prodotti, dai pomodori all’olio.
Avrà sede qui la fondazione “Matteo Ripa” la cui biblioteca, di taglio prettamente storico, sarà trasformata in mediateca collegata con le altre dell’Ateneo e aperta a tutti gli studiosi.
«L’Orientale ha per sua natura il dovere di investire sul territorio per la crescita sociale delle comunità e dunque sono particolarmente orgoglioso che il nostro Ateneo sia riuscito a chiudere accordi con le aziende locali per lo sviluppo della comunità ebolitana. Tra l’altro l’importanza storica dei terreni di Eboli è da valorizzare non solo perché qui ha vissuto il fondatore dell’Orientale, Matteo Ripa, e quindi potremmo parlare di un interesse particolare nostro, ma anche perché i nostri terreni si trovano in una delle più antiche frazioni ebolitane, quella di Santa Cecilia» dice il rettore dell’Orientale, Roberto Tottoli, che nella giornata di presentazione del progetto e degli accordi tenutasi a Eboli, in un contesto che ha visto lo splendido allestimento floreale offerto dalla flower designer Anna Dely, ha sottolineato l’impegno di tutti i docenti e il personale amministrativo coinvolto nell’iniziativa, ringraziando per il ruolo fondamentale Luigi Adinolfi, a lungo responsabile dell’azienda agricola universitaria.
«Devo ringraziare il Rettore Tottoli e l’intero staff dell’Orientale per l’impegno verso il nostro Comune» ha dichiarato il Sindaco Mario Conte. «Da parte della nostra Amministrazione siamo pronti ad essere partner di queste rilevanti iniziative alle quali stiamo già lavorando. Puntiamo sulla Fondazione Matteo Ripa perché diventi un centro di ricerca e di formazione professionale e abbiamo avviato un percorso culturale di notevole importanza. A tutto ciò si aggiunge l’aspetto economico, con la valorizzazione delle aziende agricole che lavorano su un territorio meravigliosamente fertile».