Al Mav si riaccendono le luci della Cultura

Dal 25 gennaio, dal lunedì al venerdì, il MAV, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, ha riaperto al pubblico in piena sicurezza. E il 27 gennaio nella Giornata della memoria, per non dimenticare la tragedia dell’olocausto, ha inaugurato in loco, alla presenza del Sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto,. l’installazione “Die Neue Bewegung” dell’artista napoletano Christian Leperino.

Per il museo MAV questa ripartenza rappresenta un ritorno al futuro: la narrazione di quella che fu la grande bellezza delle città e delle dimore romane alle pendici del Vesuvio e non solo, prima della devastante e tragica eruzione del 79 d.C., attraverso la magia tecnologica dell’ultima versione  MAV 5.0 – Virtual multiReality, la più avanzata di sempre che, da ottobre 2019, ha rivoluzionato radicalmente il modo di vivere l’esperienza conoscitiva del viaggio virtuale, più volte validato scientificamente, nella vita e nello splendore delle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri, per meglio comprenderne il passato con gli occhi di un viaggiatore d’altri tempi.

Dopo questo tempo sospeso, a causa della pandemia da coronavirus, il 2021 sarà comunque un anno difficile, in quanto, nonostante l’arrivo dei vaccini, la mobilità delle persone continuerà ad essere limitata e di conseguenza la fruizione dei beni culturali rimarrà contingentata e di prossimità.  E’ il momento, quindi, di uno sforzo comune per reinventarsi, per attrarre il pubblico del territorio, sempre mantenendo comunque un’offerta di alta qualità. Ma è anche un’altra la sfida, post covid, che attende tutti i musei italiani, quella della digitalizzazione, per proporre al grande pubblico tour virtuali alla scoperta dei nostri tesori culturali: una sfida che il MAV, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano porta avanti, come capo fila, da ben 12 anni, avendo come mission la narrazione del passato con gli occhi del futuro.

Il MAV è il luogo dove, attraverso la tecnologia e la luce, si restituisce la memoria del nostro passato, dando forma all’invisibile, al negato, al mancante: a ciò che non può più essere visto e a ciò che non è ancora visibile. Un luogo da visitare in completa sicurezza durante tutto l’arco della settimana come auspica il Presidente della Fondazione C.I.V.E.S – MAV di Ercolano, Luigi Vicinanza:“ La visita a un museo è cibo per la mente. In particolare se il museo, come nel caso del MAV, offre un menù digitale di alto livello. Riapriamo con una novità, contributo concreto alla ripresa delle attività culturali di Ercolano e dell’area vesuviana: una video-installazione realizzata da Christian Leperino in occasione del giorno della memoria. Impegno civile, arte contemporanea e cultura digitale coniugate nello stesso luogo, perché il MAV è un museo vivo. Auspichiamo inoltre che il governo autorizzi quanto prima le riaperture dei musei anche nei fine settimana; è contraddittorio infatti negare la frequentazione di una struttura museale di sabato o di domenica, i luoghi pubblici più sicuri e controllati che ci siano”.

E per l’appunto, in occasione di questa attesa riapertura e della Giornata della memoria, il MAV di Ercolano ha inaugurato il 27 gennaio l’opera “Die Neue Bewegung” dell’artista Christian Leperino. 

“Il nuovo movimento” (Die Neue Bewegung) è il titolo della sperimentazione visiva dell’artista napoletano dedicata al MAV e alla Giornata della memoria, per non dimenticare la tragedia dell’olocausto, impedendone rimozioni e tentativi di assoluzione, come ci spiega Leperino: “ Per un confronto con la collettività, nel giorno della memoria, ho sovrapposto una doppia immagine, una doppia visione che mi è pervenuta dalla memoria, che si sintetizza nel gesto di uno spalatore, di un corpo che spala la terra in maniera compulsiva, sincopata. Questa visione ci porta ad una doppia lettura dell’opera, da un lato abbiamo l’archeologo che si impegna per far riemergere dal passato frammenti di cultura, dall’altro invece abbiamo il corpo di un deportato che spala senza senso nei campi di concentramento, mortificato e umiliato dai nazisti. Sono due momenti simili ma dal diverso significato nella storia dell’umanità che si sovrappongono in un disegno mosso quasi tellurico come la terra vesuviana”. 

L’installazione rimarrà in esposizione dal 27 gennaio al 12 febbraio 2021.

Christian Leperino (Napoli 1979). Pittore e scultore, nella sua ricerca intreccia al tema del paesaggio urbano la riflessione sul  tempo e la memoria dei  luoghi. Nelle sue sculture alterna al modellato il calco dal vero, traccia di un corpo vivente, di un oggetto, di un frammento d’arte del passato. Materia che assorbe, custodisce e restituisce storie, forme, umori, in un dialogo tra presenza e assenza, miraggi di bellezza e macerie della storia. Insegna Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Le sue opere sono presenti in collezioni museali e spazi pubblici, tra i quali il museo MADRE di Napoli, il MMOMA-Moscow  Museum of Modern  Art,  l’ICT di Tokyo, la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara, la Stazione di Napoli-Mergellina, la Cattedrale dell’Assunta, il Castello Aragonese di Ischia.