di Mariateresa Di Pastena
Prossimamente, ci sarà, a Napoli, una mostra di pittura da non perdere: al Pan – Palazzo delle Arti di Napoli (via dei Mille, 60), esattamente, dal 2 al 4 aprile, ingresso gratuito (Vernissage: 2 aprile, ore 17, con la partecipazione dell’attore Leonardo Bilardi). E’ quella del giovane Claudio Rinaldi, uno splendido ragazzo di diciannove anni, che esporrà i suoi dipinti in una mostra dal titolo “Ehi, tutto bene?”, in collaborazione con il Pan, con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, con l’ Associazione culturale de “La città adatt…abile, Napoli per l’autismo” (Associazione creata da genitori, presieduta da Cristina Gargiulo, mamma di Claudio, e che si avvale della supervisione medico-scientifica della dottoressa Luisa Russo, neuropsichiatra infantile e responsabile del Centro Unico Aziendale per la Salute Mentale in età evolutiva dell’Asl Napoli 1), e con l’Associazione culturale del Collettivo Artisti Uniti “Il Carro”.
Come afferma l’ex insegnante di sostegno di Claudio, Manuela Torre, critica d’arte e curatrice della mostra, Claudio (che è affetto da un disturbo dello spettro autistico), pur affacciandosi da poco al mondo dell’arte, ha uno straordinario possesso di consapevolezza e maturità pittoriche, al pari di un pittore esperto.
Lei lo definisce “un talento innato e già definito, nonostante non abbia esperienze precedenti di studio artistico”, che scopre l’anno scorso, durante un laboratorio artistico nella loro scuola, il Liceo Statale ‘Elio Vittorini’. I lavori creati, “di stampo informale e consistenti in una pittura materica”, danno poi vita, a fine anno scolastico, ad una mostra d’arte, permanente, intitolata “’l nostro mondo a colori ’. Ma Manuela, a cui non solo non sfuggono la capacità e la propensione pittoriche di Claudio, ma che anzi le coltiva e le valorizza, trasforma una serie di incontri d’arte in “comunicazione e in interpretazione di sé e del mondo circostante”. Un’opportunità, quella della mostra, che sfata e rivoluziona tanti luoghi comuni e pregiudizi sullo spettro autistico, e gli dà una giusta dimensione, che è solo una delle tante che le persone affette da autismo possono e devono vivere, al pari di chiunque altra persona. Questa è una delle dimensioni che veste ‘a pennello’ Claudio.
Sua madre, la professoressa Cristina Gargiulo, alla quale abbiamo rivolto qualche domanda, è naturalmente entusiasta del suo giovane artista e della mostra.
Come ha iniziato a dipingere, Claudio?
Inizialmente manipolava dei cucchiaini, e cambiava loro la forma, con una tale forza! A scuola faceva dei quadretti usando la plastilina, poi l’anno scorso ha cominciato ad usare i pennelli e varie combinazioni di colori… La sua insegnante, Manuela, è stata fondamentale, perché ha creduto in lui fin da subito, convincendo anche me che non capivo molto di pittura…
Che carattere ha, Claudio?
E’ un ragazzo dolce, timido, all’inizio diffidente ma che poi, quando conosce meglio qualcuno, si lascia andare. Ama lo sport, pratica basket di pomeriggio, una volta alla settimana, al Vittorini. E, naturalmente, ama dipingere… Quest’estate dipingeva all’aperto, nel nostro parco…
Da che cosa nasce il titolo della mostra?
Da una frase ricorrente di Claudio rivolta a Manuela.
L’inaugurazione, il 2 aprile, coincide proprio con la Giornata Mondiale della consapevolezza dell’Autismo. Che cosa si aspetta, in particolare, dalla Mostra?
Io mi auguro che sia un trampolino di lancio, un volano per poter dar vita ad un laboratorio artistico in qualche luogo dedicato, al quale possano partecipare insieme ragazzi autistici e non, tutti i ragazzi che lo desiderano. E che possa rappresentare anche uno sbocco lavorativo per il loro futuro Questa è la mia speranza!