All’asta a Bolzano San Domenico Penitente

Il dipinto del Seicento Napoletano attribuito al Maestro dell’Annuncio ai Pastori

Sarà battuto all’asta a fine maggio a Bolzano il dipinto del Seicento Napoletano attribuito da Nicola Spinosa e Federico Zeri al maestro dell’Annuncio ai Pastori, San Domenico Penitente.

L’opera che proviene da una collezione privata bolzanina, vincolata dal Mibac nel 1997, è stata notificata per il suo valore e potrà essere venduta solo sul mercato nazionale. ( Base d’asta 250mila euro).

Secondo Federico Zeri: “ E’ attribuibile a un grande maestro rappresentante il Seicento napoletano e – nonostante i  giudizi contrastanti – potrebbe appartenere al Ribera stesso”.

“Come ricorda alla fine della sua perizia Zeri, che lascia aperta la possibilità che il dipinto possa essere anche un Ribera – come specifica il direttore di  Bozner Kunstauktionen Stefano Consolati  -. A mio avviso,  studi fatti di recente sul quadro potrebbero far rivedere quella che è stata fino ad oggi l’attribuzione al Maestro dell’Annuncio”.

Quel che è certo, invece, sul Mestro dell’Annuncio, è che egli  operò nella città di Napoli per circa trent’anni, anche se sulla sua figura e sulla sua identità aleggia, da sempre, un mistero.

Tutte le varie ipotesi su chi fosse in realtà quest’artista si concentrano intorno alla bottega del Ribera, dove i vari critici di turno hanno, di volta in volta, voluto identificarlo  con Bartolomeo Passante o con Juan Do, entrambi bravissimi allievi di Ribera, tant’è che  in alcuni dipinti, sempre secondo i critici, si ipotizza la loro mano dietro la firma del grande maestro.

Di sicuro, il 26 maggio l’opera in questione sarà messa all’asta da Bozner Kunstauktionen, la casa d’aste dell’Alto Adige che negli ultimi vent’anni si è consolidata sul mercato nazionale ed internazionale e che, nell’ultima sessione dello scorso dicembre, ha fatturato oltre un milione di euro.

E a ben guardare i cataloghi di Bozner si prevede un analogo successo anche per il prossimo appuntamento.

Si parte venerdì 26 maggio alle ore 17 a Bolzano, nella storica sede di Castel Mareccio, con l’arte moderna, che vedrà all’incanto molte opere del futurismo italiano.

Del 1916 è l’opera su di Roberto Marcello Baldessari, Treno + città, (Base d’asta 15mila euro) che, per la sua rara coloratura, può essere considerato alla stregua di un dipinto.

All’asta anche un bozzetto di Fortunato Depero, Convegno in uno smeraldo del 1923 (Base d’asta 18mila euro ) e un dipinto Incursione aerea del 1932 di Tullio Crali con la presenza delle linee-forza Boccioniane (Base d’asta  30mila euro).

Concludono la sezione una serie di opere di Enrico Prampolini, Mino Rosso e Gino Severini.

Di particolare interesse un acquerello del pittore russo, ma di origine ucraina, Konstantin Bogaewski, Paesaggio in Crimea del 1924 esposta nell’importante padiglione russo della Biennale di Venezia dello stesso anno (Base d’asta 8mila euro).

L’arte internazionale punta invece su un’importante opera di Ad Reinhardt l’acquarello del 1940 (Base d’asta 50mila euro) e sui multipli di Pablo Picasso.

Di Salvador Dalì, anche la scultura Venere spaziale nera (Base d’asta 8mila euro), fino ad arrivare alle opere dell’azionismo viennese di Rainer e Nitsch.

Dell’eclettica artista italo argentina Leonor Fini, pittrice, designer, scrittrice e costumista,  è l’opera del periodo triestino Carceri di Capodistria Anni ’20 ( Base d’asta 15 mila euro).

Per l’arte italiana segnaliamo inoltre:  un’importante opera del 1933 di Lorenzo Viani Due figure ( Base d’asta 20mila euro), un dipinto del 1948 di Ottone Rosai Strada (Base d’asta 12mila mila euro), e il  progetto di ambiente spaziale del 1961 di Lucio Fontana (Base d’asta 10mila euro). Oltre alle opere di Piero Dorazio, Franco Angeli e Mario Schifano.

Per quanto riguarda l’arte tirolese, nella seconda tornata, sabato 27 maggio gli appassionati di Leo Putz, il grande artista meranese che nel 2021 fu record nazionale proprio nell’asta di Bozner, potranno contendersi questa volta, il dipinto dei primi del Novecento Nel verde (Base d’asta 45mila euro), che era stato pubblicato anche sulla famosa rivista deglianni Venti Jugend.

All’incanto anche opere di Alexander Koester, Gerlinde Diesner e Karl Plattner.