“No al bullismo” è il documentario firmato da Francesco Giordano, che ne ha curato la regia, mentre il soggetto e la sceneggiatura appartengono allo studente di Scienze Politiche dell’Orientale Mario Gallo per Amnesty International, che con l’hashtag #stopbullying affronta un tema delicato e di grande attualità nella nostra società e lo ha portato al Giffoni Film Festival che si svolge ogni anno nel periodo estivo a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. “Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità” è il claime, tratto da un antico proverbio cinese, scelto da Amnesty International, organizzazione internazionale avulsa da ogni appartenenza politica, ideologica, economica e che opera dal 1961 per i diritti umani in campo internazionale combattendo ogni forma di sopruso, negazione, barbaria, tortura. È un’organizzazione il cui principale riferimento è la dichiarazione universale dei diritti umani. Amnesty riesce ad operare grazie a soci e attivisti che si dedicano alla causa. “Dal 1996 Amnesty International partecipa al Giffoni Film Festival per la convinzione che attraverso il cinema, il suo linguaggio e l’incontro con i diritti umani è possibile raggiungere un gran numero di persone ed educare al rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo, delegittimando la violenza” ha spiegato l’ attivista Mario Gallo. Quest’anno Amnesty, durante il festival, ha deciso di dedicare attività e laboratori al tema: “No al bullismo”, che è già attivo dal novembre 2017 in 16 scuole e che ha coinvolto 1200 studenti e 90 docenti. Al centro del lavoro con i ragazzi la discussione sui concetti di stereotipo, pregiudizio, discriminazione, mettendoli il relazione con il fenomeno del bullismo nei contesti scolastici, comprendendo che oltre alla violenza fisica c’è quella psicologica, interfacciandosi così al tema del cyberbullismo. Un’attività in particolare ha puntato a lanciare messaggi positivi attraverso la creatività personale. Nello specifico si è trattato di scrivere messaggi contro il bullismo su alcune maschere (dal messaggio metaforico forte del proiettarsi al di là del volto) e poi procedere ad una foto petizione da lanciare sui social costruendo una campagna mediatica ad alto impatto.
La proiezione del documentario, risultato di una preziosa operazione di sintesi della copiosa attività di Amnesty, è stata oggetto della lezione-incontro aperto al pubblico nell’ambito del laboratorio di produzioni audiovisive teatrali e cinematografiche diretto dal professore e film maker Francesco Giordano all’Università Orientale di Napoli, che ha dato modo, attraverso la visione del documentario, di affrontare con gli studenti anche i fondamenti e le diverse tecniche di montaggio a seconda del tempo del racconto cinematografico che il regista vuole dare in relazione al messaggio da trasmettere che determina il tipo di montaggio scelto e la musica.
È risultato per gli studenti molto interessante vedere realizzato nel prodotto documentaristico la combinazione di attività pratica al Giffoni film festival che ha coinvolto anche lo sceneggiatore Mario Gallo (come interprete e giurato per corti e lungometraggi attinenti il tema dei diritti umani) interviste sul campo, video della campagna coraggio di Amnesty e un flash mob finale che ha catturato i ragazzi nell’atto di togliersi le maschere, alternando ambienti, contesti ma anche scene reali e altre ricreate.
Un documentario che sarà mostrato nelle scuole per le campagne di sensibilizzazione sul tema.
“È stato faticoso ma anche molto stimolante e interessante lavorare al documentario, alle inquadrature da fare, al materiale da raccogliere anche se ci si rende conto davvero di quello che si sta facendo solo quando lo si vede realizzato” ha raccontato entusiasta Summia Hafeez, shooting operating e directly recording sound del documentario. Giovane di origine pakistana e studentessa della facoltà di Scienze Politiche, che insieme a Mario Gallo ha frequentato lo scorso anno il laboratorio di audiovisivi del prof. Giordano e che ha sottolineato come sia importante per lei frequentare la facoltà di Scienze politiche perché le ha permesso di aprire la mente e dotarsi di un pensiero critico, l’attività logico, critica ed ermeneutica fondamentale per gli studenti, come ha spiegato la docente e sceneggiatrice, nonché test processing del documentario “No al bullismo” Giuliana Del Pozzo.
Una squadra di lavoro che ha dimostrato come sia stato possibile mettere a frutto l’attività del laboratorio di audiovisivi per creare sinergie, relazioni per agire concretamente fuori dalle aule universitarie, per essere agenti attivi del cambiamento.
Durante l’incontro nell’ambito del laboratorio di audiovisivi è stato anche mostrato il reportage firmato da Francesco Giordano e prodotto dall’associazione culturale Ved sul festival del cinema di Giffoni che ha raccolto i momenti salienti e le testimonianze di un festival dalla forte impronta sociale oltre che artistica, mettendo in contatto giovani provenienti da ogni parte del mondo con esperienze di valore e professionisti e permettendo a tutti di entrare realmente in relazione con l’altro.
“L’esperienza del laboratorio del professore Giordano è stata un’esperienza unica e peculiare per me, dandomi la possibilità di adoperare il cinema per veicolare messaggi sociali e alla fine del laboratorio dello scorso anno ho avuto l’idea di girare il documentario sui diritti umani, campagna di Amnesty International, che abbiamo portato a Giffoni. L’audiovisivo riesce a cristallizzare un messaggio e renderlo impresso nella mente attraverso tutte le sue componenti” ha raccontato ancora il giovane studente, autore del documentario, Mario Gallo, esempio e stimolo per quanti credono di non avere mezzi o possibilità per realizzare progetti di qualità e invece con il lavoro di squadra e le giuste idee hanno avuto la dimostrazione tangibile che tutto diventa possibile.
Il corto documentaristico “No al bullismo” per Amnesty International edito da Mario Gallo e l’Agro Nocerino Sarnese Amnesty International manager è stato diretto da Francesco Giordano, anche direttore della fotografia e scritto da Mario Gallo. Il test processing è stato affidato a Giuliana del Pozzo. La direzione artistica è di Franco Maione a cui appartiene anche la voce fuori campo. Le riprese e il recorded sound affidati a Summia Hafeez. Il lavoro di produzione appartiene all’Associazione Culturale Ved, presieduta da Francesco Giordano.