Il Goethe-Institut riapre le attività in presenza con una residenza dell’artista Anna Witt che dal 1 all’8 febbraio, è a Napoli per studiare la città e realizzare un’opera (video e performance) in collaborazione con le donne e i ragazzi del quartiere di Forcella d’intesa con l’associazione culturale Amici di Carlo Fulvio Velardi ONLUS presso la Casa di Vetro.
Napoli è una città che da sempre si è contraddistinta per la capacità relazionale dei suoi abitanti. La società partenopea vive e si rinnova oltre gli avvenimenti eclatanti, oltre la superficie del visibile. Il “Cambiamento oltre il visibile” si prefigge l’obbiettivo di rivelare questa realtà vivida, intraprendendo una sorta di Grand Tour esperienziale all’interno delle relazioni della città. L’artista tedesca Anna Witt, seguita dalla curatrice Maria Teresa Annarumma, sta andando alla scoperta di questo sostrato nascosto, eppure estremamente vitale. Dopo aver sperimentato in questi giorni le dinamiche di una società che vive, si evolve e crea oltre le apparenze, Anna Witt ha scelto di concentrarsi sulla metafora di “presente” e “trascendente”.
L’iniziativa si avvale anche del supporto del Forum Austriaco di Cultura a Roma. A questo proposito Georg Schnetzer, il direttore del centro culturale della Repubblica d’Austria, scrive. “Sono felice di poter sostenere, con il Goethe-Institut, la residenza di Anna Witt. Quando sono stato a Napoli, sono sempre rimasto molto colpito dalla vivacità, dalla ricchezza culturale dei quartieri di Forcella e anche della Sanità. Sono molto curioso di vedere i risultati di questo progetto di un’artista che ha studiato e che vive e lavora a Vienna.”
La direttrice del Goethe-Institut, Maria Carmen Morese racconta come è nata l’idea del progetto: “durante il primo periodo di confinamento dovuto al Covid, tutti abbiamo avvertito la mancanza delle relazioni, della condivisione e dello scambio di esperienze. Il Cambiamento oltre il visibile vuol mettere in luce come la rete delle relazioni interpersonali – anche tra Napoli, Germania e Austria – possa avviare un miglioramento decisivo della nostra società.” La curatrice Maria Teresa Annarumma spiega che “il progetto è incentrato sul tema della “cura” e delle “care-givers” visto da due prospettive e due dimensioni diverse: il presente e il trascendente.”
Primo movimento – la cura del presente: In tre residenze Anna Witt studia il tessuto sociale di Forcella, concentrandosi in modo particolare sulle le attività culturali che la Amici di Carlo Fulvio Velardi ONLUS offre ai bambini e ai ragazzi del quartiere. Notissime sono a Napoli le iniziative dell’associazione che hanno permesso a bambini di scoprire la storia di Napoli, di partecipare a progetti di arte contemporanea, di accedere alla cultura che altrimenti sarebbe stata loro preclusa.
Secondo movimento – la cura del trascendente: In collaborazione con l’Associazione Progetto Museo, diretta dalla professoressa Francesca Amirante, Witt è andata alla scoperta del culto dei defunti presso il Complesso Monumentale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. In questo un luogo nascosto ma vissuto nei secoli dai napoletani, sono ancora una volta le donne a prendersi cura del rapporto con l’aldilà in un continuo movimento osmotico tra realtà e fantasia, tradizione e superstizione. È qui dunque, sotto le volte del famoso ipogeo in via dei Tribunali, che si terrà la seconda e terza parte del progetto nel mese di aprile e di maggio.
Il progetto si avvale dunque della collaborazione dell’Associazione progetto Museo che da anni gestisce questo luogo e che da sempre è sensibile ed incoraggia le relazioni tra i luoghi storici e di cultura della città attraverso iniziative di ricerca e sostegno culturale. La scelta del Goethe-Institut è caduta su Anna Witt in quanto l’artista nelle sue opere analizza criticamente gli stereotipi culturali così come la condizione del singolo all’interno dei sistemi sociali. In particolar modo Witt affronta nei suoi video e nelle performance il tema della formazione dell’identità politica collettiva o le lotte e le limitazioni dei diritti civili. Il Cambiamento oltre il visibile è dunque contemporaneamente un progetto sociale, una scelta di lettura e di esperienza che guarda al quotidiano di Napoli ed a quello che dal passato vive attraverso le relazioni con le persone e con la storia.