Augusteo, con Verdone il Giuramento di Ippocrate

Medici e odontoiatri, in 800 al teatro . Zuccarelli: «Abbiamo bisogno di nuova linfa»

Medici e odontoiatri, in 800 al teatro Augusteo per il Giuramento di Ippocrate. Zuccarelli: «Abbiamo bisogno di nuova linfa, ma c’è anche necessità di programmazione per il futuro». Ospite d’eccezione Carlo Verdone: «Non fate come il mio Raniero Cotti Borroni di “Viaggi di Nozze”».

Urlando all’unisono “lo giuro”, poco meno di 800 giovani medici e odontoiatri di Napoli e provincia hanno vissuto oggi uno dei momenti più importanti ed emozionanti di tutta una carriera. Al Teatro Augusteo, come di consueto, si è infatti celebrato questa mattina il Giuramento di Ippocrate, al quale ha preso parte il consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Napoli e provincia, il presidente Vincenzo De Luca, e anche un “medico” d’eccezione, l’attore e regista Carlo Verdone. «Abbiamo voluto invitare Carlo Verdone al Giuramento – ha detto il presidente Bruno Zuccarelli – perché lui è un personaggio straordinario e iconico, un maestro del nostro cinema che con i suoi personaggi ha saputo sottolineare pregi e difetti dei camici bianchi. Crediamo che i nostri giovani ricorderanno questa giornata con grande emozione, ma anche con un sorriso». Zuccarelli, rivolgendosi proprio alle nuove leve della medicina partenopea, ha ricordato il peso di una professione che mai come oggi è vessata da carenze ed enormi problemi sociali. In primis la violenza, che spesso si ha sul luogo di lavoro a danno dei medici nei pronto soccorso e nelle strutture di emergenza. «Essere medici non è mai facile – ha detto il presidente – credo che in generale, da Nord a Sud, sia ormai evidente che è la branca dell’emergenza – urgenza nel suo complesso ad essere in difficoltà. Il Sistema sanitario nazionale sconta gli errori di programmazione fatti in passato, e troppo spesso perpetuati nel tempo. La politica non ha saputo rispondere alle sfide, in alcuni casi non ha avuto il coraggio necessario».
Attesissimo dalla sala è stato l’intervento dell’attore e regista Carlo Verdone, che ha raccontato del suo legame con la medicina e con alcuni medici napoletani. «La mia passione per la medicina – ha detto Verdone – è qualcosa che attiene alla sfera privata, non mi metto certamente a fare il medico. Anche se come diagnosta sono bravo». Scherzando, ai giovani medici ha detto: «Non fate come il professor Raniero Cotti Borroni». (personaggio del medico stakanovista di Viaggi di Nozze. Verdone ha poi ripercorso a ritroso la sua passione per la medicina nata durante l’adolescenza «quando casa mia, negli anni ’60, era frequentata da alcuni nomi da novanta della medicina dell’epoca come Valdoni, Stefanini, Borromeo». Proprio in quegli anni l’attore ha iniziato ad appassionarsi, collezionando persino l’enciclopedia medica. Ben presto anche la consapevolezza di non poter fare il medico. «Ero molto emotivo e alla vista del sangue avrei ceduto. Quello che mi sento di dirvi, da paziente, è che dietro un medico ci deve essere l’uomo e soprattutto una grande capacità d’ascolto».
Pieno di entusiasmo e di grande incoraggiamento ai giovani è stato il discorso della presidente dell’albo Odontoiatri ,Sandra Frojo, che tra l’altro ha sottolineato come sia «urgente il passaggio normativo che consenta agli odontoiatri l’accesso alle graduatorie del Servizio sanitario nazionale  con il riconoscimento di Odontoiatria quale laurea specialistica, mentre è in dirittura di arrivo il provvedimento legislativo con il quale si potrà e dovrà dare piena applicazione alla laurea abilitante in Odontoiatria. La laurea abilitante – ha detto – sarà l’ultimo tassello che consentirà di elevare ed armonizzare la qualità della formazione dei corsi di laurea in Odontoiatria, soprattutto per quanto riguarda l’attività clinica pratica».
Forte anche l’invito del presidente Vincenzo De Luca a non perdere mai l’entusiasmo, nonostante le grandi difficoltà. «Usciamo da due anni terribili – ha detto De Luca – e scontiamo una grave carenza di medici. Ci hanno raccontato in questi anni di una sanità con più risorse, ma non è così». Sulla Campania il presiede De Luca ha ricordato che «è penalizzata nel riparto delle risorse. Veniamo da 10 anni di commissariamento pagati con lacrime e sangue. I debiti di quel decennio (9 miliardi), finiremo di pagarli nel 2034».
Presenti anche i presidenti delle Scuole di Medicina Maria Triassi (Federico II) e Salvatore Cappabianca in vece di Francesco Catapano (Università Vanvitelli), e in Odontoiatria Gilberto Sammartino (Federico II) e Luigi Guida, delegata di Letizia Perillo (Università Vanvitelli – corso di Odonr).