Auto, in Campania è boom di ibride ed elettriche

Mercato automobilistico: secondo l'Aci si chiude positivamente il 2021

Si è chiuso positivamente il mercato automobilistico in Campania nel secondo anno dell’era Covid. Il 2021, che ci siamo appena lasciati alle spalle, infatti, ha registrato una crescita a doppia cifra per le vendite, sia del nuovo che dell’usato, oltre che per le radiazioni (i veicoli tolti dalla circolazione). Se, però, confrontati con il 2019 – anno pre Covid – gli stessi dati mostrano, invece, una generale flessione.

Secondo l’ultimo numero del bollettino statistico ACI, Auto Trend, lo scorso anno in Campania le vetture nuove iscritte per la prima volta al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) sono state 62.511, il 15,3% in più rispetto al 2020. Le “prime iscrizioni” a Napoli si sono attestate a quota 29.019, pari ad un incremento del 14,8% su base annua. In Campania, la provincia con il trend migliore è quella di Benevento (+18,7%) che è l’unica ad aver registrato il segno positivo anche in confronto al 2019 (+0,6%). Rispetto a 2 anni fa il mercato del nuovo risulta in calo dell’8,1% su scala regionale e del 10% sia a Napoli che a Salerno dove si sono accusate le maggiori contrazioni di vendite.

Il 2021 è stata segnato dall’exploit delle auto ibride ed elettriche, agevolato dagli eco incentivi statali. In particolare, nell’arco di un anno in Campania le auto ibride a benzina sono aumentate del 129,8%, quelle ibride a gasolio del 140,1% e quelle elettriche del 268%. Rispetto al 2020 il peso delle ibride tra le nuove immatricolazioni è più che raddoppiato, mentre quello delle elettriche è addirittura triplicato. Benché le alimentazioni tradizionali (benzina e gasolio) continuino ad essere prevalenti (insieme costituiscono il 55,3% del nuovo, ma nel 2020 tale quota era pari a 72,4%), nel 2021 hanno subito un notevole ridimensionamento: – 11,6% le motorizzazioni a benzina e -12,1% quelle diesel.

Positivo è stato pure il mercato dell’usato. I passaggi di proprietà delle vetture di seconda mano, al netto delle minivolture (cioè i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), nella nostra regione, sono stati 281.280, ovvero il 12,3% in più in confronto al 2020. Le auto che hanno cambiato proprietà a Napoli sono state 139.946, pari ad un incremento dell’11,2 per cento che in Campania è risultato il trend meno performante. Ad Avellino, invece, si è registrato l’incremento più consistente: +16,3%. Rispetto al 2019, il mercato dell’usato risulta in flessione dell’1,8% in Campania, con le sole eccezioni di Avellino (+1,5%) e Caserta (+1,4%).

Sempre positivo, infine, è stato l’andamento delle auto radiate dal PRA. Nel 2021, in Campania le vetture cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico dell’ACI sono state 117.567, pari ad un incremento del 16,4% rispetto al 2020 e del 5,6% in confronto al 2019. Nella provincia di Napoli le auto tolte dalla circolazione sono state 58.447, ovvero il 17,1% in più rispetto all’anno precedente. A Benevento l’incremento è stato addirittura del 27,6%, mentre a Caserta “solo” dell’11,9%. Il 31,2% delle vetture radiate dal PRA lo scorso anno era di classe ambientale “Euro 4″, appena l’1,5% era, invece, “Euro 0″. Sulla base di questi dati risulta che il tasso di sostituzione in Campania nel 2021 è stato pari a 1,88: vale a dire che per ogni 100 auto nuove ne sono state eliminate dalla circolazione 188, quasi il doppio rispetto al resto d’Italia dove questo indicatore è pari a 0,98.

“Il 2021 ha visto una incoraggiante ripresa del mercato automobilistico, ha dichiarato il Presidente dell’ACI Campania Antonio Coppola. Ma non bisogna illudersi: non si poteva fare peggio del 2020, anno fortemente condizionato dall’avvento della pandemia. La <transizione verde> è l’obiettivo da perseguire che significa, nel settore dell’automotive, rinnovo del parco circolante. Per riuscirvi non bastano solo gli eco incentivi, che devono assumere carattere strutturale, sia nel nuovo che nell’usato, ma servono anche investimenti nelle infrastrutture, a partire dalle colonnine e stazioni di ricarica elettrica. Sotto questo aspetto ci auguriamo che Governo, Enti locali, proprietari e concessionarie di strade ed autostrade lavorino all’unisono per un piano di sviluppo della rete di distribuzione energetica, in mancanza della quale l’elettrico non potrà mai diventare una reale e conveniente alternativa di mobilità, soprattutto in tempi brevi”.