di Marco Martone
Al Napoli bastava il minimo sforzo per staccare il lasciapassare per i quarti di Europa League e ci ha pensato il solito Milik a rendere le cose più facili del previsto. Ancora una rete per il polacco, che i soliti sapientoni non sanno più come attaccare e criticare, alla luce di numeri straordinari da attaccante vero e da grande goleador. La sua rete ha spianato la strada agli azzurri che, forti del 3-0 dell’andata, hanno poi gestito la gara lasciando il pallino nelle mani degli avversari. Un peccato di leggerezza che ha consentito al Salisburgo di pareggiare e poi addirittura vincere la partita, senza però trascurare la tante occasioni avute dal Napoli per raddoppiare e il solito palo colpito, questa volta, da Fabian Ruiz. Nella ripresa gli austriaci hanno avuto campo libero, sfruttando la poca incisività dell’attacco partenopeo e le gravi assenze in difesa. Nel finale anche Chiriches ha dovuto abbandonare il terreno di gioco per un infortunio muscolare. Il 3-1 finale amareggia e delude i tifosi ma non preoccupa più di tanto, visto che la squadra ha avuto solo un comprensibile calo mentale, dovuto alla consapevolezza di aver blindato la qualificazione con largo anticipo. Certo una tirannia d’orecchie va fatta, ad Allan in particolare ma anche a Mertens e a qualche altro protagonista di una partita tutt’altro che esaltante ma i giudizi veri è bene riservarli per sfide più equilibrate. La prestazione non è stata da incorniciare e la brutta figura resta ma le attenuanti, questa volta, ci sono tutte.
Qualche altra considerazione a margine.
Il Napoli senza Koulibaly perde tanto, troppo in difesa e quindi a fine stagione sarà opportuno valutare bene quale “sacrificio” tecnico fare.
Ancelotti ha preferito Younes a Ounas e Verdi, lanciandolo nella mischia nel finale, così come fatto contro il Sassuolo. Evidentemente il tecnico vuole testare le qualità del ragazzo, del quale si è sempre detto bene e che dovrà meritarsi la riconferma in azzurro.
Insigne non ha giocato per un problema muscolare ma il suo recupero dovrà essere mentale, oltre che fisico per questo finale di stagione.
Ultima considerazione: complimenti ai tifosi, che questa volta hanno sostenuto la squadra, per 90 minuti, senza dirigere altrove le loro attenzioni e i loro cori.