Apre un nuovo Parco dell’Amore in provincia di Napoli. Borrelli e Simioli: “un giovane imprenditore sfida l’ipocrisia e lo inaugura a Giugliano. Per evitare di essere accusato di sfruttamento delle prostituzione il titolare ha deciso di operare quando non ci sono prostitute in zona”.
“Un imprenditore 40enne Gianluca Iacolare – raccontano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza – ha aperto in questi giorni un Love Parking a Giugliano in provincia di Napoli. Nell’area ci sono 45 stalli dove le coppie possono appartarsi al costo di 5 euro ogni 2 ore e 3 per le successive. Dopo la battaglia del Vescovo e del Sindaco di Pozzuoli che fecero chiudere il parco aperto nell’area flegrea il territorio napoletano ha finalmente una nuova zona dove chi vuole può appartarsi invece di invadere le strade o le aree di sosta che poi vengono lasciate anche piene di preservativi usati abbandonati per terra e giornali che sono serviti a tutelare la privacy. Si tratta di un’attività imprenditoriale che a nostro avviso crea lavoro onesto ed evita scene squallide di coppie appartate lungo vie cittadine con la conseguente sporcizia abbandonata per strada. Noi ci auguriamo che presto venga di nuovo legalizzata la prostituzione affinchè lo Stato regolamenti questo mondo evitando lo scempio e la sporcizia a cui assistiamo lungo le vie delle nostre città, affinchè chi pratica questa attività paghi le tasse e sia sottratto alla criminalità e anche per effettuare sistematici e accurati controlli sanitari”.
“A Giugliano – spiega il titolare dell’attività Gianluca Iacolare – ci sono tante prostitute. Io ho scelto appositamente di aprire il parco negli orari in cui non praticano la loro attività. Infatti vorrei che fossero sopratutto le giovani coppie a venire nel mio Love Parking. Prima di aprire memore delle polemiche del passato ho ottenuto tutti i permessi definitivi. Per quanto mi riguarda con questa mia attività imprenditoriale creo lavoro, intimità e un servizio ai cittadini sfidando una certa ipocrisia e perbenismo diffusi”.