Regione e Asl Napoli 1 a sostegno delle famiglie del campo rom della Circumvallazione Esterna di Napoli. Con l’istituzione della “zona rossa”, i cittadini che hanno domicilio, dimora o residenza al campo Rom hanno avuto l’obbligo di isolamento domiciliare, con divieto di allontanamento dalle proprie abitazioni. Sin dal primo momento l’Asl Napoli 1 Centro ha garantito l’assistenza sanitaria, organizzando servizi ambulatoriali per gli adulti e per bambini, un ambulatorio infermieristico (per rilievi clinimetrici e medicazioni, distribuzione farmaci, informazione al corretto utilizzo farmaci e loro posologia). Ed anche un ambulatorio di sostegno e orientamento psicologico. L’Asl, per intesa con l’Unità di Crisi Regionale e con la Protezione Civile regionale, ha garantito nei primi due giorni il vitto “cucinato” (colazione/pranzo/cena) fino a 500 persone. L’obiettivo era quello di permettere l’organizzazione della somministrazione di “generi alimentari da parte degli organi competenti, ma viste le difficoltà, l’Asl Napoli 1 Centro garantirà nuovamente il vitto “cucinato” (colazione/pranzo/cena) fino alla fine dell’emergenza. L’Asl Napoli 1 Centro garantirà da oggi anche la presenza di servizi igienici per tutti gli operatori impegnati in campo». Uno sforzo enorme, alle volte mortificato dalle mancanze altrui. La disinfestazione e derattizzazione dell’area d’ingresso al campo rom, che più volte è stata realizzata non ha prodotto gli effetti desiderati per il mancato intervento di manutenzione che era stato richiesto. E resta anche del tutto fuori uso l’impianto di illuminazione, il che mette a grave rischio le attività in corso nelle ore serali. In questi giorni l’Asl Napoli 1 Centro provvederà ad effettuare nuovi tamponi, di guarigione dei positivi o di conferma negatività dei contatti stretti, così da supportare la decisione di rinnovo o meno dell’Ordinanza.
Sulla vicenda è intervenuto il vice Presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola, che ha dichiarato:
“Quanto sta accadendo desta sconcerto. Sugli aspetti sanitari, l’Asl competente sta svolgendo al meglio le azioni di propria competenza. La Regione è pienamente impegnata anche in attività di supplenza, vista l’assenza di altri Enti. Ma tale assenza è davvero intollerabile. S’invita, pertanto, il Comune di Napoli a garantire almeno i propri doveri elementari, unitamente alla propria partecipata Asìa, per contribuire a gestire in modo ordinato e civile la situazione che si è venuta a determinare”.
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