Sabato 6 e domenica 7 aprile la città di Baronissi scende in campo per sostenere la ricerca. In piazza della Repubblica, all’ingresso della villa comunale, saranno attivi dalle ore 9 alle 19 gli stand per la campagna “Cerco un Uovo Amico” promossa dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma Onlus, che per la prima volta si svolgerà in contemporanea in 100 piazze italiane. Sarà possibile acquistare, al costo di 10€, delle uova di Pasqua buonissime, sia a cioccolato a latte che fondente, senza glutine. L’iniziativa nasce da un gruppo di amiche sull’esempio lasciato dalla cara Anna: un invito alla forza, al coraggio e all’amore, ma soprattutto a proseguire nell’attività di sensibilizzazione, che può rivivere attraverso il sostegno in favore della ricerca scientifica, dei bambini e delle famiglie.
Dalla disperazione… nasce una speranza: la RICERCA
L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, riconosciuta dal Ministero della Salute, è nata presso l’istituto “Gaslini” di Genova nel 1993 per volontà di un gruppo di genitori direttamente coinvolti e di oncologi che ne curano i figli ammalati. Ad oggi conta oltre 120mila sostenitori su tutto il territorio italiano. Il neuroblastoma è un tumore dell’infanzia molto aggressivo che si presenta nella maggior parte dei casi con metastasi allo scheletro e al midollo. Il neuroblastoma e i tumori cerebrali sono ritenuti le prime cause per malattia in età prescolare. La campagna “Cerco un Uovo Amico!”: fin dal 1995 intende unire la Pasqua, festa della resurrezione e della rinascita, alla speranza di vita per i bambini, partendo dal semplice desiderio di “addolcire” le giornate dei bimbi che soffrono, per poi sensibilizzare quelli più fortunati di loro.
I volontari hanno iniziato a portare le Uova del Bambino con l’Imbuto negli asili e nelle scuole, e negli anni successivi anche alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate, in aziende, enti pubblici, e anche all’esterno, nelle piazze. In tutti questi anni sono stati raccolti circa 18 milioni di euro che ci hanno consentito il sostegno di progetti di ricerca fondamentali e propedeutici ai risultati ottenuti nel corso degli anni, soprattutto cure sperimentali per i piccoli malati. Grazie anche alle ricerche sostenute dall’associazione, negli ultimi 20 anni si è passati dal 10% di sopravvivenza al 65% per i casi meno gravi. Purtroppo però per i casi più aggressivi, quelli con metastasi a scheletro e midollo, che sono i più frequenti, c’è ancora molta strada da fare: solo 1 bambino su 4 oggi sopravvive. In 12 anni dall’avvio del “Progetto Pensiero”, rivolto ai tumori cerebrali infantili, si è riusciti a ridurre a zero l’errore alla diagnosi, inizialmente del 36%. Questo significa poter assicurare ai bambini cure più tempestive, mirate ed efficaci.